Prima del discorso di Giuseppe Conte di domenica scorsa per annunciare il nuovo DPCM che entrerà in vigore lunedì 4 maggio, si pensava che l’autocertificazione sarebbe stata abolita almeno per gli spostamenti all’interno di una stessa Regione ma non è così.
Dovremmo continuare a portarla con noi anche per andare al supermercato vicino casa o da un congiunto che vive a pochi isolati di distanza. Tuttavia, potrebbe non cambiare rispetto a quella che si usa attualmente e ciò perché, come dovrebbe comunicare il Viminale entro venerdì prossimo, non sarà necessario inserire le generalità dei congiunti che andremo a trovare.
Inoltre, seppur bisognerà indossare la mascherina protettiva e mantenere le distanze anche a casa dei congiunti, è giusto rivelare che nessun vigile urbano né altro agente accertatore potrà entrare in un domicilio per verificare il rispetto delle regole e per capire se ci sia un ‘party’ in corso o una cena tra familiari. Sì, perché sarebbe una violazione amministrativa, come previsto dall’articolo 13 della legge 689 del 1981. In poche parole, le cautele vanno prese in nome del buon senso e non per il timore di una multa salata (da 280 a 3.000 euro).
Infine, torniamo sui congiunti. Come ha fatto notare Il Sole 24 Ore, il concetto di congiunto – entro il quale il Governo ha inserito coloro con cui si ha un ‘rapporto stabile‘ – potrebbe desumersi anche da chi ha una comunanza di conti correnti, mutui, auto e utenze domestiche e ‘semplicemente’ perché lo dice la Giurisprudenza. Insomma, l’insieme che caratterizza il termine congiunto è molto ampio: non solo parenti e fidanzati…
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