È stato un drone dell’esercito israeliano a sparare ripetutamente al convoglio di aiuti del World Central Kitchen dopo che “i soldati hanno pensato che terroristi armati fossero nel gruppo”.
Così si legge su Haaretz, quotidiano israeliano, che cita fonti anonime della sicurezza, secondo cui “un drone Hermes 450 ha tirato tre missili in rapida successione”, nonostante sul tetto dei veicoli fosse chiaramente indicato che appartenessero all’ONG. La decisione sarebbe stata presa da un’unità a guardia del percorso di trasporto degli aiuti.
Sette le vittime tra cui tre cittadini britannici, uccisi con altri quattro operatori umanitari mentre stavano portando aiuti umanitari nella Striscia di Gaza come riferito dai media del Regno Unito, citando fonti della stessa ONG. Gli altri volontari uccisi sono un palestinese, un polacco, un’australiana e un cittadina con il passaporto statunitense e canadese.
L’errore è stato ammesso anche dal premier israeliano Benyamin Netanyahu, all’uscita dell’ospedale, dov’è stato ricoverato per un intervento all’ernia: “È stato un tragico caso in cui le nostre forze hanno colpito senza intenzione gente innocente nella Striscia. Questo succede in guerra e apriremo un’indagine. Siamo in contatto con i governi coinvolti e faremo di tutto per assicurare che questo non accada più”.
Antony Blinken, segretario di stato americano, in conferenza stampa a Parigi, ha chiesto un’inchiesta “rapida e imparziale […] Abbiamo parlato direttamente con le autorità israeliane e le abbiamo esortate a condurre un’indagine rapida e imparziale per capire esattamente cosa sia successo”.
Anche il ministro degli Esteri polacco ha dichiarato di aver chiesto all’ambasciatore israeliano spiegazioni urgenti sulla morte del proprio volontario. Inoltre, il primo ministro spagnolo Pedro Sanchez ha affermato che Israele deve chiarire le circostanze della morte dei sette volontari che lavorano per la ONG del famoso chef spagnolo Jose Andres.