Il presidente bielorusso Alexander Lukashenko ha dichiarato gli uomini che hanno attaccato venerdì scorso il Crocus Music Hal di Mosca era diretto inizialmente in Bielorussia e non in Ucraina, contraddicendo così una precedente affermazione del presidente russo Vladimir Putin.
“Abbiamo messo le nostre unità in massima allerta per prepararsi ad una situazione di combattimento”, ha detto Lukashenko in una conferenza stampa che si è tenuta ieri, martedì 26 marzo.
“Di conseguenza non sono riusciti ad entrare in Bielorussia in alcun modo – ha aggiunto – Rendendosi conto di ciò, hanno deviato la rotta e si sono diretti verso la il confine ucraino-russo”.
L’attacco terroristico del 22 marzo al Crocus City Hall, sala concerti alla periferia di Capitale russa, ha provocato 139 vittime.
Ad oggi le forze dell’ordine russe hanno arrestato otto sospetti, di cui almeno quattro sembrano essere stati torturati.
L’ISIS, il gruppo jihadista transnazionale, ha rivendicato di essere il mandante dell’operazione terroristica. Tuttavia, il Cremlino continua a sostenere un coinvolgimento ucraino, con tanto di addestramento dei terroristi in Medio Oriente (senza specificare la località) e che ci sarebbe il coinvolgimento anche di USA e Regno Unito.
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