Il conflitto nella regione del Libano meridionale si è intensificato nelle ultime ore con un bombardamento israeliano che ha colpito il quartier generale delle forze di pace delle Nazioni Unite (Unifil), situato a Naqura.
Durante l’attacco, due caschi blu indonesiani sono rimasti feriti. Le forze armate israeliane, nell’ambito di un’azione militare contro obiettivi nel sud del Libano, hanno colpito due basi Unifil gestite dal contingente italiano, distruggendo telecamere di sorveglianza e alcuni mezzi.
La reazione di Crosetto e la condanna internazionale
Il ministro della Difesa italiano Guido Crosetto ha reagito con fermezza all’episodio, definendo questi atti come “intollerabili” e ha convocato d’urgenza l’ambasciatore israeliano in Italia, Jonathan Peled, per esprimere la protesta formale del governo italiano. Crosetto ha sottolineato che atti simili “potrebbero costituire crimini di guerra, violando il diritto internazionale umanitario”.
L’Unione Europea condanna l’attacco
Anche l’Unione Europea ha espresso una ferma condanna. L’alto rappresentante Josep Borrell ha dichiarato che gli attacchi contro le forze di pace dell’Onu “sono inammissibili” e ha ribadito il pieno sostegno dell’UE a Unifil.
Fonti militari: attacco deliberato
Un casco blu ha rilasciato dichiarazioni sotto anonimato all’agenzia ANSA, raccontando i momenti di terrore vissuti durante l’attacco. Secondo il militare, il carro armato israeliano “ha puntato deliberatamente” contro la loro postazione, negando che l’attacco fosse un errore.
Unifil tra sicurezza e tensione
Con oltre mille uomini impiegati, il contingente italiano continua a operare nella regione, monitorando la situazione dal centro operativo a Shama, vicino alla base di Naqura. Il generale spagnolo Arnoldo Lazaro, comandante della missione Unifil, ha già espresso la sua condanna ufficiale, contattando i responsabili israeliani per protestare contro l’attacco.
Prospettive e timori futuri
Secondo fonti della sicurezza, dietro l’attacco israeliano ci sarebbe la volontà di spingere Unifil a ritirarsi dalla regione, in vista di possibili future operazioni dell’esercito israeliano in Libano.
Commenta con Facebook