#AssistentiCivici è il primo hashtag di tendenza sui social dopo l’annuncio di un bando per reclutarne 60mila, ovvero volontari che potranno essere utilizzati dai sindaci per svolgere attività sociali e assicurare il rispetto delle misure di distanziamento sociale.
Il reclutamento – come riportato da Il Sole 24 Ore – è partito oggi, lunedì 25 maggio, ed è gestito dalla Protezione Civile. Il bando è indirizzato a inoccupati, chi non ha vincoli di lavoro, chi percepisce le misure al sostegno al reddito, come il Reddito di Cittadinanza o la Cassa Integrazione. Dopo il reclutamento, la Protezione Civile indicherò i nomi alle Regioni e saranno i sindaci a impiegarli.
Sull’argomento, su Radio 24, è intervenuto Pierpaolo Sileri, viceministro della Salute: «Si è parlato di 60mila, forse ne servirà qualcuno di più perché dobbiamo pensare a questa nuova fase in maniera elastica. Il punto di partenza sono i dati che il ministero fornisce ogni settimana, un monitoraggio attento che rientra nel rischio calcolato e dobbiamo essere pronti a prendere misure di settimana in settimana».
In una nota, invece, Giorgio Mulè, deputato di Forza Italia, in una nota ha affermato: «Se al peggio non c’è mai limite questo governo il fondo del barile lo sta raschiando da tempo. Ci mancavano gli ‘ausiliari del Covid’, la goffa Guardia Civica composta da assistenti civici reclutati tra cassa integrati e percettori del reddito di cittadinanza ai quali verrà richiesto di effettuare controlli anti contagio e di ‘dimostrare senso civico’. […] i quali dovranno fare un corso accelerato per avere la giusta consapevolezza giuridica per decidere come comportarsi. Chiamiamo le cose con il loro nome: è l’ennesima pagliacciata di un governo che ritarda il futuro e insegue il presente».
Francesco Laforgia, senatore di LeU: «La proposta degli assistenti civici è sbagliata perché riflette un’idea di lavoro povero, poco o per nulla retribuito e destinato a percettori di un qualche sostegno dello Stato che devono sentirsi perennemente in debito con lo stesso. Ed è sbagliata perché in questo modo le persone vengono trattate come infanti che hanno bisogno della tata e non come cittadini da responsabilizzare ed eventualmente sanzionare se non rispettano le regole. Il Governo si confronti con il Parlamento prima di assumere decisioni importanti. Perché ci mettiamo tutti la faccia in questa vicenda politica e in maggioranza rispondiamo in solido».
Matteo Orfini, parlamentare del PD, su Facebook: «Se apri i locali nei luoghi dove ci sono i locali le persone ci vanno. Se non vuoi che ci vadano o vuoi che ci vadano in numero limitato, organizzi prima afflusso, modalità e controlli. Non servono assistenti civici. Servono ministri che facciano i ministri e amministratori che facciano gli amministratori. Non una schiera di influencer che commentano indignati le foto del giorno». Un commento che ha trovato il sostegno anche di Matteo Renzi, leader di Italia Viva.
Tra l’altro, Davide Faraone, presidente dei senatori di IV e la senatrice Annamaria Parente, hanno affermato: «Abbiamo riscontrato poca chiarezza nelle dichiarazioni del ministro Boccia a proposito dell’emanazione di un bando per assistenti civici. In particolare evidenziamo una totale confusione tra i destinatari di questo bando che potrebbero essere i percettori del reddito di cittadinanza e di cassa integrazione e quindi del loro impiego in un lavoro vero e proprio: ora, vi pare normale che in un momento così delicato, al limite della tensione sociale, chi svolge le funzioni di ‘ispezione’ del distanziamento sociale possano essere volontari o percettori di Reddito di cittadinanza? A noi sembra del tutto inopportuno che a supervisionare la correttezza dei comportamenti degli italiani, con particolare attenzione, vista la stagione, alla ‘movida’, possano essere cittadini semplici».