Dal prossimo mese a dicembre sarà dispensato l’assegno unico per i figli che spetta a chi non gode di assegni familiari e ha un ISEE fino a 50mila euro. Inoltre, è legato al numero dei figli: dal 2022, però, sarà unico, permanente e universale.
Il provvedimento ponte è arrivato, infatti, al Consiglio dei Ministri, su iniziativa della ministra Elena Bonetti.
Si tratta di un assegno mensile che va alle famiglie con uno o più figli fino a 21 anni. Consta di un valore fisso e di uno variabile in relazione al reddito familiare. L’importo cala al crescere dell’ISEE fino ad azzerarsi se si supera la soglia dei 50mila euro.
L’assegno unico per i figli, come anticipato, sarà dispensato a chi non ha già un assegno familiare, ovvero a specifiche categorie: lavoratori autonomi, soggetti inattivi o incapienti, percettori di reddito di cittadinanza, dipendenti con l’ISEE richiesto. La richiesta può essere anche fatta dalle mamme al settimo mese di gravidanza.
L’assegno unico per i figli ha due requisiti: essere residenti in Italia da almeno 2 anni e il pagamento delle tasse nel nostro Paese. Sono ammessi cittadini italiani, dell’Unione Europea e provviati di permesso di soggiorno per motivi di lavoro o di ricerca almeno con validità semestrale.
L’assegno unico per i figli ammonta a un minimo di 30 euro a un massimo di 217,8 al mese per ciascun figlio, in relazione all’ISEE. L’importo massimo mensile è di 167,5 euro per il primo e il secondo figlio. La cifra, poi, può crescere del 30% dal terzo figlio in su. Inoltre, sono previsti 50 euro in più per ciascun figlio disabile.
Dai 18 anni di età, infine, una somma ridotta rispetto all’assegno potrebbe essere accreditata direttamente al figlio se: studente di università, tirocinante, svolge il servizio civile e un lavoro a basso reddito.