Nella regione di Trøndelag, in Norvegia, una bambina di 20 mesi è stata attaccata da un’aquila reale mentre giocava nella fattoria di famiglia. L’episodio ha scosso la comunità locale e ha richiesto un tempestivo intervento della madre e di un vicino di casa, che hanno lottato strenuamente contro il rapace per mettere in salvo la piccola.
Il padre della bambina ha raccontato al network pubblico norvegese NRK che l’attacco è avvenuto senza preavviso. “L’aquila è apparsa dal nulla e ha afferrato nostra figlia più piccola”, ha dichiarato il padre, il cui nome non è stato reso noto. Secondo le ricostruzioni, la piccola stava giocando tranquillamente nel cortile della fattoria quando l’aquila si è lanciata su di lei, colpendola con i suoi artigli.
La madre, allertata dal grido della figlia, si è precipitata sul posto e ha cercato di liberare la bambina dall’aquila, ma il rapace si è dimostrato particolarmente aggressivo. “La madre è saltata subito in aiuto e ha afferrato l’aquila, ma ha dovuto lottare per far sì che lasciasse andare nostra figlia”, ha aggiunto il padre.
La situazione è diventata ancora più critica quando l’aquila ha continuato a tornare, nonostante i tentativi della madre di allontanarla. Un vicino di casa, accorso in aiuto, ha cercato di respingere il rapace con un bastone, ma l’aquila non si arrendeva. Alla fine, è stato necessario l’intervento di una guardia forestale, Per Kare Vinterdal, che è riuscito a mettere fine all’attacco abbattendo l’animale.
Vinterdal ha spiegato che l’aquila vedeva la bambina come una “preda”. Nonostante gli sforzi della madre e del vicino per allontanarla, l’uccello continuava a tornare, mostrando un comportamento estremamente aggressivo e insolito per la specie. “L’aquila era determinata e continuava a tornare nonostante i tentativi di allontanarla”, ha riferito la guardia forestale.
La bambina, ferita dagli artigli del rapace, ha riportato graffi sul viso e ha dovuto ricevere punti di sutura sulla nuca. Fortunatamente, le sue condizioni non sembrano gravi, ma l’incidente ha lasciato un profondo impatto emotivo sulla famiglia e sulla comunità. Il coraggio della madre e del vicino è stato determinante per evitare conseguenze peggiori, ma l’aggressione inusuale di un’aquila reale su un essere umano così piccolo ha sollevato interrogativi sulle dinamiche dell’attacco.
Secondo gli esperti locali, è raro che le aquile reali attacchino persone, e soprattutto bambini. Questi rapaci, che solitamente cacciano piccoli mammiferi, possono occasionalmente considerare un piccolo essere umano come preda, ma attacchi del genere restano estremamente rari.
Gli esperti faunistici sottolineano come questo comportamento aggressivo sia del tutto anomalo. Le aquile reali, pur essendo predatori formidabili, tendono a evitare il contatto con l’uomo. L’attacco potrebbe essere stato dettato dalla scarsità di prede nella zona o da altri fattori ambientali che hanno spinto l’animale a un comportamento così insolito.
“È raro che un’aquila reale attacchi un bambino”, ha detto un esperto del Norwegian Institute for Nature Research. “Si tratta di un incidente estremamente raro e preoccupante, soprattutto per il livello di aggressività dimostrato dal rapace nel tornare più volte nonostante l’intervento degli adulti”.