L’antibiotico resistenza è ormai un problema non più discusso tra i soli addetti ai lavori. Ne parlano, infatti, i media di tutto il mondo. In sintesi, una delle più importanti scoperte scientifiche che in campo medico ha risolto o comunque aiutato a contenere gli effetti delle malattie di origine batterica, da qualche anno a questa parte impensierisce sempre più gli esperti di tutto il mondo. Si sono, infatti, selezionati batteri in grado di resistere ai trattamenti antibiotici.
Più antibiotici si utilizzano in maniera scriteriata, più è probabile la naturale selezione di ceppi resistenti.
Il tema dell’antibiotico resistenza è stato ora scelto dalla World Veterinary Association (WVA) e dalla World Organisation for Animal Health, in occasione del prossimo World Veterinary Day che si terrà ad aprile.
Gli antibiotici, va ricordato, non vengono solo utilizzati per curare talune patologie dell’uomo ma, in maniera sempre più diffusa, nella zootecnia e negli allevamenti intensivi in particolare.
E’ proprio l’abuso o comunque l’uso improprio di questi farmaci negli esseri umani, animali ma anche piante, che ha notevolmente accelerato la comparsa della resistenza agli antimicrobici.
Un ruolo indispensabile nel contrastare questa tendenza è proprio quello dei Veterinari. La somministrazione di antibiotici, infatti, deve essere regolata e supervisionata tramite una consulenza professionale da fornire agli addetti ai lavori. Un uso responsabile, dunque, per un maggiore controllo delle malattie così come nel miglioramento del benessere animale.
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