Su Sky e on demand su Now è possibile vedere tutti gli episodi di Anna, la serie TV di Niccolò Ammaniti, tratta dal suo stesso settimo romanzo, uscito nel 2015.
Anna è prodotto da Wildside, in coorperazione con ARTE France, The New Life Company e Kwaï ed è ambientata in Sicilia dopo un’apocalisse causata da un virus – chiamato La Rossa – che ha ucciso tutti gli adulti ed è dormiente nei bambini fino a quando non entrano nella pubertà e che impedisce la riproduzione.
Subito da rimarcare, come già accennato, che la storia raccontata dalla seria è ‘vecchia’ di 6 anni e che le riprese sono terminate sei mesi prima dell’inizio della pandemia, come sottolineato all’inizio di ogni episodio. Ciò, naturalmente, dà ancora più suggestione alla serie perché non si può non seguire gli episodi senza pensare alla situazione che stiamo vivendo, seppur il coronavirus sia molto (ma molto) meno letale de La Rossa.
Altro elemento che acchiappa è sicuramente l’ambientazione a Palermo e, poi, nel resto della Sicilia. Avete in mente New York di Io sono Leggenda con Will Smith, film del 2007? Ebbene, in Anna c’è il capoluogo siciliano quasi disabitato e in preda alla ricrescita della natura selvaggia e alle conseguenze dell’assenza degli adulti: naturalmente rifiuti e macerie ovunque, elettricità zero, ecc. L’unica differenza è che, in Anna, non ci sono zombie ma bambini che, cresciuti senza formazione e cultura, sono ‘tribali’.
Al di là, poi, di questo elemento che non può che attrarre chi vive a Palermo e dintorni, Anna è una serie che merita di essere vista. Recitata con gradevolezza e semplicità, scenografie che inquietano quanto basta e soprattutto c’è la storia da cui traspare come si deve il dramma dell’Apocalisse che sta sopraggiugendo nei flashback e dell’Apocalisse in corso qualche anno dopo l’esplosione della pandemia.
Inoltre, nonostante la presenza dei bambini, Anna non è una serie per bambini. Per niente. E non c’è bisogno di chissà quali effetti speciali per incutere timore e nervosismo nello spettatore, elementi che nella serialità appaiono solo quando si crea empatia con i protagonisti e, in questo caso, l’obiettivo è centrato.
Passiamo al cast. La protagonista è Anna, interpretata dalla palermitana ed esordiente Giulia Dragotto. Poi c’è Astor, il fratellino di Anna: Alessandro Pecorella. Giovanni Malavilla è Pietro, compagno di (dis)avventure di Anna ma c’è anche dell’altro.
Elena Lietti è Maria Grazia, la mamma di Anna e Astor che, poco prima di morire, lascia un quaderno destinato ad entrambi ricchi di consigli. L’attrice di Saronno ha lavorato, tra gli altri, con Paolo Virzì in La pazza gioia.
Clara Tramontano è Angelica, la regina dei Blu e dei Bianchi. Infine, Roberta Mattei è Picciridduna, l’unica persona adulta sopravvissuta alla malattia.
Sì, BlogSicilia ne consiglia la visione… E chissà, Anna potrebbe avere successo anche oltre i confini italiani.
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