Amazon ha annunciato che taglierà 18mila posti di lavori, quindi 8mila in più rispetto a quelli inizialmente previsti. Lo ha riportato il Wall Street Journal. Migliaia di questi tagli sono già cominciati nel 2022.
Nel dettaglio, la società con sede a Seattle (Stati Uniti d’America), a novembre ha annunciato che avrebbe cominciato a ridurre i posti di lavoro, con tagli concentrati sul business dei dispositivi, sul reclutamento e sulle operazioni di vendita al dettaglio.
La notizia è stata confermata da Andy Jassy, amministratore delegato: “Lavoriamo per sostenere coloro che sono colpiti offrendo pacchetti che includono un pagamento, benefit sanitari e sostegno”, aggiungendo che “Amazon ha navigato un’economia incerta e difficile in passato e continuerà a farlo. Questi cambiamenti ci aiuteranno a perseguire opportunità di lungo termine con una struttura dei costi più forte”.
Si tratta del più vasto licenziamento collettivo mai effettuato dall’azienda ma rappresenta, tuttavia, solo una frazione della forza lavoro globale di Amazon che conta circa 1,5 milioni di dipendenti (dato di settembre).
L’azienda di Jeff Bezos ha assunto molto durante la pandemia di Covid-19 per far fronte all’incremento esponenziale della domanda, raddoppiando il suo personale globale tra l’inizio del 2020 e l’inizio del 2022. Amazon, però, ha visto il suo utile netto diminuire del 9% su base annua nel terzo trimestre. E per l’ultimo trimestre le previsioni di crescita si attestano tra il 2% e l’8% annuo.
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