Tutti parlano della pesca di Esselunga. Dello spot sulla famiglia separata e della bambina che compra il frutto per il papà che non vive più con lei perché non sta più con la mamma. Ne parlano non solo i social, con l’hashtag #Esselunga di tendenza da due giorni (e ne sarà lieta la catena con sede a Pioltello perché ‘parlane bene, parlane male, purché se ne parli’) ma anche la politica: la premier Giorgia Meloni è intervenuta on un tweet di difesa e di giudizio positivo. E lo ha fatto anche il vicepremier Matteo Salvini. E ciò ha rafforzato le critiche negative di alcuni esponenti dell’opposizione perché ritengono sbagliato il messaggio dello spot, assegnando al divorzio un’accezione negativa e triste.
Per di più, come ha riportato in un tweet la giornalista di Libero Hoara Borselli, stiamo assistendo persino al posizionamento politico dai supermercati: “Secondo voi se questa geniale idea avuta dai creativi di #Esselunga l’avessero avuta quelli della #Coop, la sinistra si sarebbe ugualmente indignata o avrebbe eletto la “pesca” prodotto inclusivo dell’anno? Io credo la seconda”.
Dalla pesca di Esselunga alle mele della Coop
A proposito di Coop: qualche anno fa, precisamente nel 2016, utilizzando un altro frutto, la mela, la rete di cooperative italiane aveva già parlato di famiglia, anzi di qualsiasi famiglia, con il messaggio: “Qualunque sia la tua famiglia, la Coop sei tu”. Insomma, altro che coppia divorziata con figli tristi, allora il messaggio era chiaramente di sostegno ai diritti LGBT+, associato all’eloquente immagine di tre diverse coppie di mele.
Allora c’era il Family Day e la Coop e altre note aziende, come Ikea (“Per fare una famiglia non c’è bisogno di istruzioni”) e Vitasnella (“diritti uguali per tutti”, decisero di schierarsi sui social con un messaggio a favore dei diritti civili e contro ogni forma di discriminazione. Il post per intero recitava: “Famiglia è quando qualcuno fa la spesa pensando a te, qualunque sia la tua famiglia, la Coop sei tu”.
Insomma, altri tempi, altri frutti e altro governo: allora c’era Matteo Renzi a Palazzo Chigi, il quale, sul Riformista, ha sì promosso lo spot di Esselunga ma ha anche (e soprattutto) criticato la sinistra per avere prestato il fianco all’interesse del Governo sulla ‘pesca’, semplicemente perché ci dovrebbe essere altro su cui discutere… ad esempio proprio il costo della frutta che sale, sale…
Durissimo, infine, Carlo Calenda: “Oggi la ruota della perdita di tempo della politica italiana si è fermata sulla casella..spot #Esselunga. Cosa ci dice quello spot?! Niente. Tranne che a Esselunga sanno davvero fare il loro lavoro. Ora ci sarebbe il problema della sanità… non c’è lo spot ma ci sono le liste d’attesa. PS: Siamo un branco di decerebrati e meritiamo l’estinzione”.
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