Altra strage in Serbia dopo quella in una scuola di pochi giorni fa, dove uno studente di 13 anni ha ucciso 8 coetanei e una guardia di sicurezza.
Anche il bilancio di oggi è di 8 persone sono state uccise e 13 sono rimaste ferite durante una sparatoria avvenuta nella tarda serata di ieri vicino alla città di Mladenovac, a circa 60 chilometri a sud della capitale Belgrado. Secondo le prime informazioni, una persona ha aperto il fuoco con un’arma automatica da un veicolo in movimento ed è fuggita. L’attentatore ha agito 3 volte: prima a Dubona, poi a Malo Orašje e quindi a Šepšin.
Secondo le autorità, il responsabile della strage è un uomo di 21 anni che ha aperto il fuoco contro i passanti: il giovane è stato arrestato nei pressi della città di Kragujevac, a circa 140 chilometri dalla capitale.
Il ministro dell’Interno, Bratislav Gasic, ha parlato di un “atto terroristico“, aggiungendo che unità speciali della polizia ed elicotteri sono stati impegnati nella ricerca del responsabile. Si è appreso, inoltre, che il direttore dell’agenzia di intelligence BIA, Aleksandar Vulin, e il ministro della salute Danica Grujičić hanno visitato i feriti in ospedale, constatando che 7 su 13 versano in gravi condizioni. Tra le vittime ci sarebbero anche un agente di polizia e sua sorella.
Sebbene in Serbia circolino ancora molte armi rimaste dai conflitti degli anni 90, le sparatorie di massa sono state finora estremamente rare. Da ieri, però, le autorità hanno rafforzato i controlli e la polizia ha esortato i cittadini a tenerle al sicuro e lontane dai bambini.