La paura domina a Londra dopo la sequela di attentati che non fa abbassare la guardia alla capitale sul fronte terrorismo. Una paura che viene raccontata da una coppia di palermitani che vive proprio vicino Finsbury Park, la zona della moschea, bersaglio dell’ultimo attentato.
La storia è stata raccolta dal Giornale di Sicilia.
Parlano di “Aria molto tesa, evitiamo il centro da 24 ore siamo barricati in casa”. E’ la cronaca in presa diretta fatta da due psicologi, vivono a Londra da sette anni. Il luogo dell’attentato è a meno di 100 metri dalla finestra della loro abitazione.
Da qui il racconto di quanto accaduto: “Poco dopo la mezzanotte abbiamo sentito la sirena di un’ambulanza – racconta Aurora Enea -. All’inizio non abbiamo capito cosa stesse succedendo, i siti non davano nessuna notizia e non sapevamo se si trattasse di un incidente o di un attentato ancora in atto. Poi sono arrivate altre ambulanze e la poli zia ha transennato tutta la zona”.
Un episodio, quest’ultimo che si aggiunge ai precedenti a quelli che hanno coinvolto, negli ultimi mesi e settimane, la Gran Bretagna e la capitale in particolare.
“A Londra da un po’ di tempo c’è un’aria tesa – prosegue . Personalmente cerco di stare tranquilla e di non farmi condizionare da questo terrorismo psicologico, però dopo gli attentati nella City, ormai quando posso evito di andare in centro. L’ultima volta che ci sono andata non l’ho affatto vissuta bene. Fino a domenica mi sentivo molto più sicura a casa mia, ma a quanto pare non è così. A Finsbury Park vive la più grande comunità musulmana di Londra, a cento metri da casa nostra c’è la Muslim Welfare House, dove i musulmani in questo periodo si riuniscono per il Ramadan e a due passi c’è la Finsbury Park Mosque. Fino ad ora abbiamo vissuto tranquilli, ci siamo sempre sentiti al sicuro perché questa è una città che per natura è accogliente. Eppure adesso qualcosa è cambiato”.
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