Il leader della Lega, Matteo Salvini, è stato aggredito a Pontassieve, comune della Città Metropolitana di Firenze, dov’era impegnata per la campagna elettorale per le Regionali.
Guglielmo Picchi, deputato fiorentino della Lega ed ex sottosegretario, su Twitter ha scritto: «Matteo Salvini aggredito a Pontassieve da una facinorosa militante antifascista che gli ha strappato camicia e rosario. I veri democratici».
Il leader leghista in un tweet ha fatto riferimento al fatto che a Pontassieve «minacce e insulti hanno costretto il ristorante che doveva ospitarci ad annullare un semplice pranzo. Roba da matti».
L’ex vicepremier, stando a quanto si è appreso, camminava lungo via Tanzini, nel centro della cittadina, quando una donna di colore lo ha affrontato gridando e gli ha strappato la catenina, la camicia e la mascherina.
La donna, che è apparsa in stato d’agitazione, è stata subito fermata dalla scorta dell’ex ministro. Salvini è arrivato a Pontassieve dopo due tappe a Fucecchio e a Scandicci, e si stava recando negli studi di Radio Sieve per un collegamento con l’Aria che tira su LA7, regolarmente andato in onda.
Salvini ha commentato così: «Ognuno può avere idee politiche, calcistiche, religiose diverse, ma la violenza no: la camicia me la ricompro, ma strappare dal collo un rosario che mi ha regalato un parroco è una cosa che non sta né in cielo né in terra, e quella persona si dovrebbe vergognare».
«La cosa bella che mi porto via da Pontassieve – ha aggiunto – non è quella poveretta là, ma è una signora che mi ha detto ‘Matteo, io non la penso come te, ma ti chiedo scusa a nome di quella deficiente, se vuoi ti offro un caffè».
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