In Afghanistan una donna ha ricevuto 40 frustate dopo essere stata sorpresa a parlare con un uomo al telefono.
Il video della sentenza mostra la donna al centro di un cerchio dove le è stata inflitta la punizione da tre anziani tribali di fronte a dozzine di spettatori, tutti maschi.
Mentre viene frustata, la donna implora pietà: «Mi pento, è colpa mia, ho sbagliato», grida, contorcendosi sotto il burqa.
Il video, girato nei pressi di Herat, è stato pubblicato su Facebook il 13 aprile scorso ma risale alla fine del 2020. Dà un chiaro esempio della persistenza dei «tribunali» talebani, nonostante siano banditi per legge.
Anche il giovane che ha parlato al telefono con la donna è stato arrestato e imprigionato, come riportato da France24.
Atefa Ghafouri, un’attivista per i diritti delle donne a Herat, ha detto: «Tutti gli uomini che assistono a questa esecuzione sono cittadini normali, del posto. Molti afgani, soprattutto nelle zone rurali, si rivolgono a questi tribunali. In molte parti dell’Afghanistan lo Stato è inesistente, non c’è un tribunale a cui rivolgersi per sporgere denuncia. E anche quando esistono i tribunali, le procedure sono lunghe e costose, perché devi pagare le tangenti per far lavorare sul tuo caso. Sfortunatamente, l’unica alternativa veloce e gratuita sono i tribunali talebani. Le persone trovano lì le soluzioni per i conflitti quotidiani e questi tribunali creano la propria legittimità. I talebani applicano lì le loro regole, le cui prime vittime sono le donne».