Si è spento a 28 anni Sammy Basso, giovane vicentino affetto dalla progeria di Hutchinson-Gilford, una malattia ultra-rara che causa un invecchiamento precoce dell’organismo. La sua battaglia contro la malattia lo aveva reso un simbolo internazionale, grazie anche alla fondazione dell’Associazione Italiana Progeria Sammy Basso Onlus, che porta il suo nome. La notizia della sua scomparsa è stata diffusa dall’associazione con un commosso post su Facebook: “Oggi la nostra luce, la nostra guida, si è spenta”. Sammy ha lasciato un segno indelebile, non solo nel campo della ricerca sulla progeria, ma anche nei cuori di chi lo ha conosciuto.
Sammy Basso è morto nella serata di ieri, dopo essere stato colpito da un malore improvviso mentre si trovava a cena con i familiari e alcuni amici presso Villa Razzolini Loredan ad Asolo, in provincia di Treviso. Nonostante l’intervento tempestivo del personale medico del Suem 118, i tentativi di rianimarlo sono stati vani. Sammy era rientrato da poche settimane da un viaggio in Cina, dimostrando ancora una volta la sua voglia di vivere e di esplorare il mondo, nonostante le sfide legate alla malattia.
Nato il 1° dicembre 1995 a Thiene, Sammy Basso è stato diagnosticato con la progeria a soli due anni. Nel corso della sua vita, ha ricevuto numerosi riconoscimenti per il suo impegno nella sensibilizzazione sulla malattia e per i suoi successi accademici. Nel 2018 si è laureato in Scienze naturali presso l’Università degli Studi di Padova con una tesi sull’ingegneria genetica per il trattamento della progeria. Nel 2021 ha conseguito la laurea magistrale in Molecular Biology, sempre a Padova, con una tesi che esplorava la correlazione tra progeria e infiammazione. Sammy è stato insignito del titolo di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana dal Presidente Sergio Mattarella, e solo pochi giorni fa aveva ricevuto il Premio giornalistico Paolo Rizzi per il suo straordinario esempio di coraggio e forza di volontà.
Sammy Basso è diventato noto al grande pubblico anche grazie al docu-film di National Geographic, “Il Viaggio di Sammy”, che racconta la sua avventura lungo la Route 66 negli Stati Uniti, un viaggio compiuto insieme ai genitori e a uno dei suoi migliori amici, Riccardo. La sua esposizione mediatica ha contribuito a far conoscere la progeria e a raccogliere fondi per la ricerca scientifica sulla malattia. La sua determinazione e il suo spirito indomabile hanno ispirato migliaia di persone in Italia e nel mondo.