Un camion che apparterrebbe ad una ditta di trasporti che trasportava quattro tigri tra cui alcune bianche.
E’ stato trovato dalle autorità russe dopo essere uscito di strada lungo una strada innevata degli Urali. Dell’autista, però, non vi sarebbe più traccia. Questo quanto riportato sabato scorso in merito all’incidente del carico che sarebbe stato destinato ad una struttura della cattività animale in sosta nella città di Ufa, capitale della Repubblica di Baschiria, in Russia.
Tutti gli animali, sebbene spaventati, si presentavano in condizioni di salute giudicate soddisfacenti.
Si tratta, ad avviso di Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, di un gesto crudele. Gli animali, infatti, sarebbero probabilmente morti congelati senza l’intervento delle Forze dell’Ordine.
I quattro animali appartenevano in tre casi alla sottospecie nominale, ossia del bengala, ed a quella siberiana. La tigre bianca, contrariamente a quanto in genere diffuso circa l’improbabile appartenenza ad una specie in via di estinzione, non ha alcun significato tassonomico. Si tratta di una normalissima tigre del bengala. Tutti gli animali utilizzati come fenomeni da baraccone, discendono da uan tigre del bengala catturata decenni addietro in India. Una trigre che manifestava un non comune cromatismo, ma non un animale albino. Accoppiamenti tra consanguinei hanno permesso di selezionare tigri dal mantello bianco, rosa ed altri colori. Una selezione voluta dall’uomo anche per i leoni e ghepardi, questi ultimi non bianchi ma definiti, chissà perchè, “imperiali”. Presentano delle striature nere sul mantello non proprie della specie allo stato selvatico.
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