5 gennaio San Giovanni Nepomuceno Neuman. Il 5 gennaio si celebra in tutta la chiesa cattolica la memoria liturgica di San Giovanni Nepomuceno Neumann. E’ stato un vescovo cattolico boemo naturalizzato statunitense. Religioso della Congregazione del Santissimo Redentore, nel 1977 è stato proclamato santo da papa Paolo VI. Morto nel 1860, proclamato beato da papa Paolo VI il 13 ottobre 1963, venne canonizzato il 19 giugno 1977 da papa Paolo VI (fu il primo vescovo statunitense ad essere canonizzato).
5 gennaio 1932 – In quel giorno nasceva Umberto Eco. E’ stato un semiologo, filosofo e scrittore. Saggista prolifico, ha scritto numerosi saggi di semiotica, estetica medievale, linguistica e filosofia, oltre a romanzi di successo. Nel 1988 ha fondato il Dipartimento della Comunicazione dell’Università di San Marino. Dal 2008 era professore emerito e presidente della Scuola Superiore di Studi Umanistici dell’Università di Bologna. Dal 12 novembre 2010 Umberto Eco era socio dell’Accademia dei Lincei, per la classe di Scienze Morali, Storiche e Filosofiche. Nel 1980 pubblica il romanzo d’esordio “Il nome della rosa”, diventato in poco tempo un best-seller internazionale, tradotto in 47 lingue e portato al cinema nel 1986 dal regista Jean-Jacques Annaud. Tra gli altri successi “Il pendolo di Foucault”, “Il cimitero di Praga” e l’ultimo, del 2015, anno precedente alla morte, “Numero Zero”.
5 gennaio 1968 – In quel venerdì inizia la primavera di Praga. E’ stato un periodo storico di liberalizzazione politica avvenuto in Cecoslovacchia durante il periodo in cui era sottoposta al dominio dell’Unione Sovietica, dopo gli eventi della seconda guerra mondiale. Essa è iniziata quando il riformista slovacco Alexander Dubček salì al potere, e continuò fino al 20 agosto dello stesso anno, quando un corpo di spedizione dell’Unione Sovietica e dei suoi alleati del Patto di Varsavia (ad eccezione della Romania) invase il paese.
5 gennaio 1984 – In quella data la mafia uccide Giuseppe Fava. Detto Pippo è stato uno scrittore, giornalista, drammaturgo, saggista e sceneggiatore. Fu un personaggio carismatico, apprezzato dai propri collaboratori per la professionalità e il modo di vivere semplice. È stato direttore responsabile del “Giornale del Sud” e fondatore de “I Siciliani”, secondo giornale antimafia in Sicilia. Il film “Palermo or Wolfsburg”, di cui ha curato la sceneggiatura, ha vinto l’Orso d’oro al Festival di Berlino nel 1980. È stato ucciso nel gennaio 1984 e per quel delitto sono stati condannati alcuni membri del clan mafioso dei Santapaola. È stato il secondo intellettuale a essere ucciso da cosa nostra dopo Giuseppe Impastato. Era il padre del giornalista e politico Claudio Fava e di Elena Fava, presidente della Fondazione Giuseppe Fava.
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