26 ottobre San Bonaventura da Potenza. Il 26 ottobre si celebra la memoria liturgica in tutta la Chiesa cattolica di San Bonaventura da Potenza. E’ stato un presbitero e religioso italiano dell’Ordine dei Frati Minori Conventuali e venne proclamato beato da papa Pio VI nel 1775.  Fu responsabile dei novizi dei vari conventi in cui fu inviato, tra i quali quelli di Napoli, Ravello, Ischia, Sorrento e Nocera. Morì nel 1711, nel convento di Ravello dove aveva passato gli ultimi due anni di vita, per i postumi di un’operazione resasi necessaria in seguito allo sviluppo di gangrena alla gamba.

26 ottobre 1863-  In quel giorno i rappresentanti di undici club e associazioni sportive londinesi si sono riuniti in una taverna per fondare il The Football Association, che ancora nel terzo millennio presiede alle attività calcistiche inglesi. È nato così il calcio moderno, ma inizialmente l’accordo raggiunto è stato il frutto di un compromesso tra le due fazioni, divise sul rendere diverso o meno il calcio da quello che fino a quel momento era chiamato football, parente prossimo all’odierno rugby . Dal regolamento calcistico è poi scomparsa la possibilità di correre con il pallone in mano e di caricare gli avversari.

26 ottobre 1944  – In quel giovedì nasce la RAI. La Radio Audizioni Italiane S.p.A. sostituì la vecchia denominazione dell’EIAR (Ente italiano audizioni radiofoniche).  La nuova azienda, grazie al contributo di numerosi intellettuali,sotto la guida del primo presidente Carlo Arturo Jemolo, puntò a un rilancio dei contenuti liberandoli dall’ideologia fascista e rinnovando i linguaggi. Nel 1953 si istituì un canone di abbonamento che tutti i cittadini erano tenuti a versare annualmente per finanziare il servizio pubblico televisivo. L’avvio delle regolari trasmissioni TV iniziò nel 1954 e comportò il cambio di nome in RAIR-Radio Televisione Italiana. In pochi anni l’offerta crebbe con i primi programmi culturali, i quiz e gli sceneggiati.

26 ottobre 1954 –  E’ la data in cui, dopo ben undici anni di dominazione straniera, Trieste torna sotto la giurisdizione italiana, per effetto del ‘Memorandum d’Intesa’, sottoscritto a Londra ventuno giorni prima. Annessa al Regno d’Italia nel 1918, col Trattato di Rapallo del 1920, Trieste era finita in mani straniere dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943 e successivamente posta sotto occupazione militare col Trattato di Parigi del 1947. Il documento suddivideva il territorio comunale in una zona A, controllata dall’esercito alleato, e in una zona B, affidata all’amministrazione jugoslava. Ne seguì braccio di ferro tra quest’ultima e il governo italiano, conclusosi con gli accordi di Londra del 5 ottobre 1954 che avevano sancito il passaggio della “zona A” all’Italia e l’assegnazione della parte restante alla Jugoslavia.