È di sei multe e numerosa merce sequestrata il bilancio di un’attività di controlli dei carabinieri della compagnia di Milazzo effettuato nell’arcipelago delle Eolie. Un servizio mirato al commercio abusivo, fenomeno che finisce con il create gravi danni agli esercenti in regola che finiscono per diventare vittime di una concorrenza sleale. I militari dell’Arma hanno dato vita a dei servizi di controllo del territorio, in concomitanza dell’incremento delle presenze turistiche nel mese di agosto, predisponendo mirate verifiche alle attività commerciali di vendita al dettaglio.
L’attività sulla gettonatissima isola di Vulcano
Nell’ambito dei servizi di controllo, sull’isola di Vulcano, i carabinieri della stazione con il supporto della polizia municipale hanno elevato numerose sanzioni amministrative nei confronti di alcuni venditori ambulanti che esercitavano il commercio al dettaglio nelle immediate vicinanze delle località balneari e sulle spiagge. In particolare, un commerciante ambulante è stato sanzionato per aver posto in vendita prodotti ortofrutticoli in un parcheggio, collocando la merce in esposizione su banchi attorno ad un autocarro, senza il possesso delle previste licenze ed autorizzazioni. I prodotti alimentari sono stati sequestrati e, dopo la verifica dei controlli di idoneità sanitaria, sono stati donati alla Caritas diocesana di Lipari per finalità sociali ed aiuto alle famiglie bisognose.
In cinque beccati a vendere sulle spiagge
Cinque persone, tre uomini di nazionalità marocchina, un uomo di nazionalità pakistana ed una donna rumena sono stati sanzionati amministrativamente poiché esercitavano abusivamente, sprovvisti delle necessarie licenze, la vendita itinerante al dettaglio di oggetti vari ed abbigliamento tra i bagnanti ed i turisti sulle spiagge delle località Acque Calde e Vulcanello. Gli oggetti in vendita sono stati sottoposti a sequestro. L’attività si è resa necessaria a garanzia di quei commercianti che pagano regolarmente le tasse ed hanno tutto in regola, dovendo quindi sostenere dei costi che poi vanno ammortizzati nel prezzo finale della merce venduta. E’ ovvio che un abusivo, non dovendo sostenere questi costi, mette in commercio prodotti a prezzi nettamente inferiori, non solo a livello di costo ma spesso anche di qualità.
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