- Violenza sessuale su minori, due arresti a Barcellona Pozzo di Gotto
- Un uomo avrebbe abusato dei figli insieme alla sua compagna
- I due bambini si sono confidati con le famiglie affidatarie
- Gli abusi sarebbero stati registrati con alcuni filmati
I poliziotti del commissariato di Barcellona P.G. hanno dato esecuzione all’ordinanza del Gip con cui è stata disposta la misura cautelare della custodia in carcere a carico di un quarantaquattrenne, e quella degli arresti domiciliari con applicazione del braccialetto elettronico a carico della compagna quarantunenne, entrambi accusati di violenza sessuale ai danni di minore.
Sequestrato materiale video con scene degli abusi
Le vittime sarebbero i figli dell’uomo, costretti a subire violenza sessuale, angherie e vessazioni anche in presenza di altre persone, emerse solo quando i due bambini sono stati assegnati a famiglie affidatarie dai locali servizi sociali. Le dichiarazioni delle vittime e le testimonianze rese dai genitori affidatari hanno delineato una grave situazione di abuso. E’ stato sequestrato materiale video con scene degli abusi.
A Palermo un altro arresto per violenza sessuale su minori
Doveva espiare una condanna a 10 anni per violenza sessuale su minorenni commessa nel 2008. Un palermitano di 51 anni S.V. era sfuggito all’arresto da novembre quando la corte di Cassazione aveva respinto il ricorso.
Le forze dell’ordine sono andati a casa per arrestarlo ma di lui non c’era traccia. In un primo momento si era temuto anche la fuga all’estero. I carabinieri della compagnia di San Lorenzo dopo lunghi appostamenti lo hanno rintracciato nei pressi dell’abitazione ed hanno così seguito l’ordine di carcerazione emesso dalla procura.
Gli abusi ai danni della figlia della convivente
L’uomo era stato condannato in primo grado a dieci anni di reclusione nel 2017 dal tribunale, perché giudicato colpevole dei reati di violenza sessuale su minore e atti sessuali con minorenne, in particolare la figlia della convivente. La sentenza è stata poi confermata dalla corte d’appello nel 2019, con successivo giudizio d’inammissibilità della corte di cassazione sul ricorso presentato.
La vittima, oggi 21enne, aveva soltanto otto anni all’epoca dei fatti: dopo essere stata affidata a una comunità alloggio per minori, nonostante la tenera età era riuscita a raccontare agli operatori le violenze subite, confermate dal fratellino, allora dodicenne. Le indagini svolte hanno portato alla condanna del compagno della madre, con cui i bambini convivevano.
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