Due cittadini extracomunitari, un 51enne ed una 30enne, sono stati arrestati dai carabinieri a Barcellona Pozzo di Gotto, nel Messinese. Sono accusati, a varo titolo, di rapina, lesioni aggravate, violenza sessuale e maltrattamenti in famiglia. Per l’uomo è stata disposta la custodia cautelare in carcere, per la donna gli arresti domiciliari con l’applicazione del braccialetto elettronico.
Cinque anni e 5 mesi di carcere per violenza sessuale. Questa la sentenza per Giovanni Giustiniano, preparatore atletico, emessa dal tribunale di Marsala. Secondo l’accusa, avrebbe abusato di una atleta. Le violenze, denunciate nel marzo 2022, sarebbero avvenute nei due mesi precedenti. Secondo l’accusa Giustiniano “abusando di autorità derivante dalla sua qualità di preparatore atletico determinata dal comportamento subdolo e repentino da lui posto in essere senza accertarsi del consenso della vittima e comunque abusando delle condizioni di inferiorità fisica e/o psichica della persona offesa al momento dei fatti, costringeva o comunque induceva (la ragazza, ndr) a subire in palestra ed in macchina, al termine degli allenamenti, atti sessuali nelle zone intime, sostenendo di considerarlo come il suo medico”.
Undici anni di reclusione per violenza sessuale e maltrattamenti in famiglia ai danni di una figlia adottiva. Questa la condanna ad un poliziotto in servizio – all’epoca dei fatti – al commissariato di pubblica sicurezza di Alcamo, in provincia di Trapani. Lo riporta il Giornale di Sicilia. I giudici del tribunale del capoluogo trapanese hanno anche condannato la moglie del poliziotto, una casalinga alcamese, a quattro anni per il reato di maltrattamenti. Gli avvocati difensori della coppia, Mario Vitiello per il poliziotto subito sospeso, e Anna Maria Benenati per la moglie, hanno già disposto l’appello. Il poliziotto venne arrestato nel settembre del 2020. La vicenda fece molto scalpore e non soltanto ad Alcamo. L’uomo, da allora, si trova in carcere nonostante i ricorsi presentati dal suo avvocato, Mario Vitiello.