Ricordare il catastrofico terremoto di Messina del secolo scorso e le sue oltre centomila vittime per ricostruire l’identità cittadina. È questo l’obiettivo di un disegno di legge presentato all’Ars dal deputato M5S Antonio De Luca, approdato questa settimana in commissione Cultura, che mira a istituire la giornata della commemorazione del catastrofico sisma, che il 28 dicembre del 1908 distrusse la città dello Stretto.
Erano le 5 e 20 di mattina, quando un terremoto di magnitudo 7.1 colpì la zona di Messina e di Reggio Calabria, causando la morte di oltre centomila persone. Nessun’altra catastrofe naturale ha mai causato un numero maggiore di vittime nella storia europea.
La potenza mortale del terremoto fu amplificata dall’ora in cui la terra cominciò a scuotere le case: decine di migliaia di persone, siciliane e calabresi, furono colte nel sonno e non ebbero nemmeno il tempo di reagire. Le infrastrutture e le vie di comunicazione, già precarie nel Mezzogiorno di inizio secolo, furono interrotte di colpo: parecchie strade rimasero severamente dissestate, crollarono i ponti, le ferrovie rimasero inservibili.
Lo spaventoso sisma causò anche un maremoto e l’effetto combinato dei due eventi devastò soprattutto Messina, dove quasi il 90 percento degli edifici non resse all’urto e crollò.
“È giusto – commenta De Luca – che un evento del genere rimanga scolpito nella mente dei siciliani, soprattutto in memoria delle sue tantissime vittime e del grande impegno profuso nella ricostruzione. La giornata commemorativa, da celebrare ogni anno nel giorno in cui si verificò il terribile evento, oltre a consentire alla città di Messina l’innesco di potenziali circuiti virtuosi di manifestazioni ed eventi celebrativi che, se ben veicolati, potrebbero portare benefici effetti economici alla città, contribuirà al progressivo recupero di quell’identità cittadina che è stata parzialmente distrutta da quel nefasto evento”.
Il disegno di legge, prevede che la Regione Siciliana promuova, anche mediante la concessione del proprio patrocinio, l’organizzazione di manifestazioni, cerimonie e altre iniziative, nonché momenti di riflessione e approfondimento, anche nelle scuole di ogni ordine e grado e nelle sedi istituzionali, atti a promuovere e a favorire la conoscenza dei fatti storici avvenuti il 28 dicembre del 1908.