Finge di aver affittato dei terreni agricoli nel Messinese per incassare fondi dell’Ue, denunciato per truffa un imprenditore. E’ accusa di indebita percezione di finanziamenti comunitari nell’ambito della politica agricola comune. nei suoi confronti eseguito un decreto di sequestro preventivo del valore di circa 97 mila euro.
A cosa servono questi fondi
L’operazione portata a termine a conclusione di una complessa indagine coordinata dalla Procura Europea alla sede di Palermo. Sotto analisi i pagamenti della politica agricola comune, interamente finanziati dall’Unione Europea. Costituiscono importanti forme di sostegno a tutela del mondo agrario, contribuendo a migliorare il quadro socio-economico degli operatori di settore. Servono per favorire condizioni di benessere e crescita produttiva e per accelerare processi di miglioramento ed efficientamento aziendale, anche attraverso mirate misure di carattere logistico-strutturale. Per accedere a questi benefici, l’imprenditore agricolo deve dimostrare il regolare possesso di un’adeguata superficie coltivabile o destinata al pascolo.
Cosa è emerso
L’attività di polizia economico-finanziaria eseguita dalle fiamme gialle della tenenza di Capo d’Orlando ha disvelato una truffa posta in essere dal titolare di una ditta agricola. Aveva attinto al Feaga, il Fondo Europeo Agricolo di Garanzia, e al Feast, altro fondo europeo. Nelle campagne dal 2017 al 2018 l’imprenditore aveva introitato risorse comunitarie non spettanti per un importo totale di circa 97 mila euro. Le somme sono state sottoposte a sequestro. Il titolare dell’azienda aveva indicato all’ente pagatore, l’Agea, il titolo di proprietà di particelle catastali di terreni agricoli. In realtà sarebbero stati prodotti dei falsi contratti di affitto di fondi rustici, riconducili a persone terze estranee alla dichiarata concessione in affitto.
L’accusa
L’imprenditore, in considerazione dei gravi elementi indiziari raccolti, è stato denunciato alla Procura per il reato di truffa aggravata ai danni dello Stato. Di qui l’esecuzione del provvedimento di misura cautelare reale delle somme di denaro e dei beni immobili, corrispondente all’illecito provento delle ravvisate responsabilità penali.
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