- Falsi braccianti agricoli, arrestato imprenditore nel Messinese
- All’uomo sono stati concessi i domiciliari, è ritenuto vicino alla criminalità organizzata dei Nebrodi
- E’ accusato di falso e dell’indebita percezione di finanziamenti pubblici e prestazioni assistenziali e previdenziali
- Truffa all’Inps da oltre 550mila euro
- Determinanti le dichiarazioni di due collaboratori di giustizia
La Guardia di Finanza ha eseguito a Messina un’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari nei confronti dell’imprenditore agricolo L.D. 58 anni, ritenuto vicino alla criminalità organizzata dei Nebrodi ed accusato, in concorso con altri, dell’indebita percezione di finanziamenti pubblici e prestazioni assistenziali e previdenziali riconducibili al cosiddetto “falso bracciantato agricolo”, ed innumerevoli ipotesi di falso.
L’operazione Ladybug e la truffa all’Inps
Il provvedimento è l’evoluzione dell’Operazione ‘Ladybug’, dal nome della principale società coinvolta, condotta dalle Fiamme Gialle di Patti che, nel dicembre scorso, aveva già portato al sequestro preventivo, di beni per un valore di circa 1,5 milioni di euro e scoperto centinaia di lavoratori che avevano indebitamente conseguito le indennità assistenziali e previdenziali destinate al settore agricolo, con la fuoriuscita dalla casse dell’Inps di oltre 550 mila euro.
Le dichiarazioni di due collaboratori di giustizia
A far scattare l’odierna misura cautelare personale sono state le dichiarazioni rese da due collaboratori di giustizia che hanno confermato la vicinanza dell’imprenditore arrestato agli ambienti mafiosi locali. L’arrestato si sarebbe rivolto ad uno di loro per recuperare manovalanza da impiegare quali fittizi braccianti agricoli su terreni di sua proprietà. Tra i falsi braccianti anche lo stesso collaboratore di giustizia e la moglie.
Il precedente a dicembre sempre nel Messinese
Il 15 dicembre scorso la Guardia di Finanza ha scoperto a Piraino (Messina) “un’indebita percezione di finanziamenti pubblici” dall’Agea (Agenzia per le erogazioni in agricoltura) e ha denunciato 156 falsi braccianti agricoli, responsabili, a vario titolo, di frode ai danni dell’Inps, falso e truffa aggravata finalizzata al conseguimento di erogazioni pubbliche.
Disposto un sequestro di un milione e cinquecento mila euro. Secondo gli investigatori il titolare di una cooperativa, D. L., avrebbe comunicato l’assunzione di centinaia di lavoratori. Ma i braccianti, secondo la Gdf, non hanno espletato alcuna prestazione lavorativa, riuscendo, comunque, secondo l’accusa, a percepire contributi previdenziali ed assistenziali in realtà non dovuti.
La frode ha riguardato anche l’erogazione di ulteriori contributi pubblici, ammontanti a circa mezzo milione di euro, concessi dall’Agea nell’ambito del Programma di Sviluppo Rurale Sicilia 2007-2013.
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