Altra giornata di disagi nei collegamenti marittimi a mezzo traghetto da e per le Eolie. Un problema sorto dopo il sequestro da parte della guardia di finanza di ben cinque navi della Caronte & Tourist che operano sulle tratte dell’arcipelago. La “Laurana” e la “Paolo Veronesi”, le uniche due navi a disposizione, non riescono, infatti, a garantire quelli che sarebbero stati i collegamenti, in condizione di normalità.

Monta la protesta

Nonostante le tre corse in partenza oggi, dal porto di Milazzo, difficoltà si hanno nella movimentazione dei mezzi commerciali. Mezzi che sono destinati a rifornire le attività delle isole. Non tutti, infatti, considerando che alcuni erano in coda da ieri, riusciranno a partire e c’è il rischio del deperimento  di una parte della merce. Nell’arcipelago intanto monta la protesta per un blocco che rischia di  essere fortemente penalizzante. Ieri si è  riunito a Lipari il Comitato trasporti, insieme ad altre associazioni locali. Nelle prossime ore, saranno intraprese altre iniziative per rivendicare il diritto alla  mobilità e alla continuità territoriale.

I sindaci in pressing

In pressing su Regione e ministero dei Trasporti anche i quattro sindaci eoliani. Sul fronte di Caronte & Tourist isole minori vi è grande attesa per quella che sarà la decisione della magistratura sul ricorso urgente. E’ stato presentato ieri, per consentire alle navi sotto sequestro di poter tornare ad operare sulle rotte verso le isole minori.

I due sequestri in pochi giorni

Il 20 giugno corso altri sei traghetti sequestrati alla Caronte&Tourist da parte della magistratura. Si teme adesso per la stagione estiva. I sigilli sono stati posti ai traghetti che servono le isole Eolie e Ustica. Si tratta oltretutto del secondo sequestro nell’arco di pochi giorni. Il 6 giugno scorso tre traghetti e fondi in contanti erano stati sequestrati sempre dai finanzieri del nucleo di polizia economico-finanziaria di Palermo alla compagnia di navigazione per le Isole minori. I traghetti erano ritenuti dalla Procura di Messina non a norma rispetto ai passeggeri con mobilità ridotta. Adesso ci sarebbero nuove acquisizioni perché per raggiungere la cifra decisa dal gip di 29 milioni di euro del sequestro, le prime non erano sufficienti.

Articoli correlati