La tragedia di Messina ha scosso il Paese. In una nota il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Giuliano Poletti esprime cordoglio sincero e vicinanza alle famiglie dei lavoratori vittime del gravissimo incidente che si è verificato oggi sul traghetto Sansovino.
Poletti si dice “profondamente rattristato per questa tragedia che rappresenta un monito, per tutti, sulla necessità di intensificare ancora di più l’impegno per la prevenzione degli infortuni ed i controlli del rispetto delle norme di sicurezza, specialmente nelle attività più rischiose. Il lavoro – conclude – deve sostenere la vita delle persone, non distruggerla”.
Anche Agostino Falanga, commissario della UilTrasporti Sicilia, oltre a manifestare vicinanza alle famiglie e cordoglio afferma: “Speriamo che la magistratura chiarisca il prima possibile le cause di questo tragico incidente. Hanno perso la vita tre validi operai, iscritti a questo sindacato. Li conoscevamo tutti ed erano bravi e seri lavoratori. La vita del mare è una vita difficile che ti costringe a stare lontano da casa per molto tempo”.
In una nota il gruppo Caronte & Tourist scrive: “E’ con grande dolore che apprendiamo la notizia della morte di tre operai e del ferimento di un altro marittimo a bordo della nave “Sansovino” della Caronte & Tourist Isole Minori”.
“Intendiamo esprimere vicinanza alle famiglie delle persone coinvolte nell’incidente e presteremo la massima collaborazione affinché si chiarisca la dinamica dei fatti, al momento al vaglio degli inquirenti – aggiunge – Nel frattempo abbiamo attivato una commissione interna d’inchiesta in modo da fare luce sull’accaduto nel più breve tempo possibile”.
“Siamo costernati e molto arrabbiati – hanno detto, a caldo, il segretario generale della Cisl Messina, Tonino Genovese e il segretario provinciale del Fim Cisl, Nino Alibrandi – Pensiamo alle famiglie, al valore del lavoro in questo territorio, a quanto non si debba mai abbassare la guardia. La sicurezza è il dovere del giorno prima non il rammarico per ciò che si doveva e poteva fare. Non bastano le leggi se non vengono applicate, non basta nessuna giustificazione e non esiste mai nessun motivo valido per non tutelare la salute dei lavoratori. Non esiste nessuna giustificazione economica né organizzativa”.
Tonino Genovese e Nino Alibrandi si rivolgono anche alla Prefetto Ferrandino. “Convochi presso i suoi uffici il tavolo del lavoro già costituito, anche sulle tutele della sicurezza nel lavoro, presso l’ispettorato per dare concretezza agli atti conseguenti. Giusto e doveroso ricercare le responsabilità, ma quei lavoratori strappati ai loro affetti non torneranno a casa”.