Avrebbe ceduto all’1% del suo valore reale un terreno appartenente alla Regione siciliana e messo in alienazione. A fronte di un valore accertato di 350 mila euro il terreno sarebbe stato acquistato ad appena quattromila.
Con questa accusa un architetto e tre funzionari del genio Civile di Messina sono finiti agli arresti domiciliari e due funzionari dell’assessorato regionale all’Economia saranno sospesi da funzioni e stipendio per sei mesi per omesso controllo
L’operazione di vendita sarebbe stata compita dal genio Civile di Messina e avallata da un archietetto dirigente del genio civile sottoposto a controllo e vigilanza da parte dell’assessorato regionale alle Infrastrutture.
Tutti devono rispondere, a vario titolo, di falso ideologico e abuso d”ufficio per la vendita di un vasto appezzamento di terreno del comune di Furnari, nel messinese.
Si tratta solo del primo risultato di una vasta inchiesta aperta nel messinese proprio sulla vendita di beni pubblici. Una indagine iniziata molto prima dell’attentato al presidente del parco dei Nebrodi Giuseppe Antoci.
L’ordinanza restrittiva riguarda Antonella Giuffrè, 58 anni, architetto presso il Genio civile di Messina e i funzionari vigilanti Federico Scardino, 25 anni; Franca La Rocca, 48 anni; Loredana Giuffrè, 54 anni, Ninfa Cangemi, 55 anni e Dania Ciaceri, 60 anni.
Il vasto terreno in questione è stato posto sotto sequestro. All’inchiesta ha preso parte anche la Guardia di finanza per gli accertamenti tecnici e patrimoniali.
Secondo l’accusa i funzionari regionali sarebbero stati consapevoli di arrecare un danno erariale all’amministrazione e un illecito vantaggio al provato nell’avallare questa vendita nonostante le responsabilità maggiori vadano ascritte a chi ha redatto la perizia con la sottostima del valore del terreno stesso.
L’operazione è solo il primo esito di una serie di indagini sulla cessione di terreni e beni pubblici soprattutto nella provincia di Messina a prezzi assolutamente con in linea con i valori di mercato
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