Messina

Terremoto politico ad Oliveri, si dimette in blocco una intera lista civica

Bufera politica al Comune di Oliveri in provincia di Messina. A pochi giorni dall’insediamento di Francesco Iarrera a sindaco, confermato alla guida del Comune, a Oliveri è terremoto politico: si sono dimessi i consiglieri di minoranza eletti Patrizia Scardino, Michele Pino e Pino Girolamo e hanno firmato la rinuncia alla surroga anche tutti gli altri 8 candidati di SiAmOliveri, lista in appoggio a Pino sindaco.

Lo scontro iniziato prima delle elezioni

Lo scontro politico era iniziato prima delle elezioni nel corso della precedente sindacatura e proseguito durante la campagna elettorale. L’opposizione aveva più volte polemizzato in maniera consistente additando le modalità di affidamento di incarichi e sostenendo che questi erano stati  assegnati a parenti del primo cittadino, della Giunta e dei consiglieri, per un totale complessivo di oltre 172 mila euro. la polemica aveva riguardato e riguarda anche alcuni affidamenti diretti a imprese definite dai consiglieri di opposizione “amiche”.  Vicende sviluppatesi nell’ambito della critica politica.

La scelta dei consiglieri dimissionari

“La nostra è stata una scelta forte, difficile ma ponderata, siamo consapevoli del rischio di interpretazioni strumentali ma non vogliano né possiamo far parte di questo sistema. In questi anni abbiamo più volte denunciato pubblicamente l’assenza di confronto con l’opposizione nel merito delle questioni e una gestione non trasparente degli affari amministrativi. Vogliamo che si accendano i fari su come è stata condotta l’amministrazione fino ad oggi, in particolare l’affidamento di incarichi e lavori, dove ci siamo imbattuti in una vera e propria Parentopoli”, spiega Pino. La minoranza, ora opposizione “sull’Aventino”, dichiara di “non voler fornire più alcun alibi all’operato del sindaco Iarrera e i suoi”.

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Una scelta difficile da comprendere seguita da un dossier

Le critiche mosse al sindaco sono di natura politica e non appaiono rilievi di natura penale di alcun tipo ma le opposizioni, nel lasciare il campo, adombrano altro. Pino ha stilato un dossier che sarà consegnato alle autorità giudiziarie e alla Prefettura “…perché venga verificata la regolarità di lavori e incarichi. Di là dei profili di regolarità delle procedure amministrative e del rispetto delle normative, di cui chiediamo comunque la verifica agli organi competenti, c’è un indubbio problema di opportunità che condiziona la vita politica del Comune”.

La questione resta nel campo politico

“Abbiamo scelto un atto eclatante – spiegano i dimissionari – perché abbiamo assistito ad una campagna elettorale fortemente condizionata e vogliamo a tutti i costi contribuire a ripristinare la trasparenza e la legalità a Oliveri, ma non ci è stato consentito di farlo in aula, sino ad oggi. Nel Comune sono in arrivo finanziamenti cospicui e abbiamo il timore che possano concretizzarsi rischi maggiori sotto il profilo della regolarità”.

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La replica del sindaco: “Atto sconcertante”

“Si tratta di un atto sconcertante nei confronti della cittadinanza, della democrazia e della libertà delle persone – replica il sindaco Iarrera -. Una mancanza di rispetto nei confronti di 550 persone che fino a qualche giorno fa hanno votato,  parole incomprensibili. Tra l’altro,  viste le accuse, il luogo più adatto a garantire la legalità è quel consiglio comunale che vogliono abbandonare, non vedo come la loro assenza possa garantire un dibattito democratico”. Iarrera chiarisce poi quelle che sarebbero le accuse:”Entrando nel merito, a me pare che ci sia uno stato confusionale da parte loro, visto che  in campagna elettorale hanno detto svariate volte che non c’erano finanziamenti per il Comune, che erano tutte fandonie, ora invece dicono che questi finanziamenti non solo ci sono, ma sono anche cospicui. Diciamo che probabilmente, come si dice, gli è scivolata un pò la frizione, forse anche a causa della disfatta elettorale”. Iarrera conclude: “Non è la prima volta che mi devo difendere da accuse infamanti e ho sempre lasciato perdere, ma stavolta o dimostrano le accuse oppure parleranno gli avvocati”.

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