Un vero e proprio terremoto, quello che ha colpito il Cas, il consorzio autostrade siciliane. Sono 56 gli indagati per truffa e falso in atti pubblici, tra funzionari, impiegati e dipendenti nell’inchiesta coordinata dalla Procura di Messina.
L’indagine della Dia, coordinata da Sebastiano Ardita dal sostituito Stefania La Rosa, è incentrata sui presunti incentivi che i dipendenti, fino al settembre 2013, avrebbero ricevuto dai vertici del consorzio.
Si tratterebbe di incentivi progettuali riguardanti lavori ancora da realizzare, decisi dai piani triennali e ratificati dal Cas. Progetti che venivano assegnati in base alle caratteristiche professionali previste. Dal responsabile unico del procedimento al procedimento; dal progettista al direttore dei lavori e al responsabile della sicurezza.
Tra gli atti ci sarebbero anche intercettazioni ambientali e telefoniche. L’accusa, infatti, sostiene che sarebbero la prova della reale assegnazione di incentivi solo a un numero ristretto di dipendenti.
Si tratta, come riporta la ‘Gazzetta del Sud’, della terza parte dell’operazione “Tekno” che portò a diversi arresti nel marzo del 2015.
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