Svolta per le indagini sulla scomparsa e la probabile uccisione di Salvatore Chiofalo, scomparso nel 2016 a Barcellona Pozzo di Gotto. I carabinieri hanno notificato nelle ultime ore i primi avvisi a comparire davanti al pubblico ministero, ad alcune persone informate sui fatti.
I militari tanno notificando, a carico di alcune persone, i primi avvisi a comparire innanzi ai Pm , per essere interrogati in merito ai fatti. Per tutta la giornata di ieri, invece, sono stati condotti meticolosi sopralluoghi da parte del Procuratore della Procura di Barcellona P.G. Giuseppe Adornato e i Sostituti Procuratori Emanuela Scali e Luca Gorgone, insieme ai Carabinieri della locale Compagnia. Gli accertamenti svolti sul posto, grazie anche al dispiegamento dello Squadrone Eliportato Cacciatori Sicilia, composto da due squadre operative, sono stati utili per fare maggiore chiarezza sulle ultime ore del Chiofalo.
In particolare, sono state ripercorse e battute le strade montuose delle frazioni di Gala, Migliardo e Fondacarso, che, secondo la ricostruzione degli inquirenti, possono essere state utilizzate dai principali indiziati per raggiungere e poi lasciare il luogo dove è stato commesso il delitto. Nel corso della giornata, i Carabinieri “Cacciatori” hanno svolto anche attività di rastrellamento e ispezioni in casolari delle citate frazioni, mappando con esattezza tutta l’area ove si stanno concentrando le indagini, anche con speciali strumentazioni.
In questi giorni si sta anche procedendo a sottoporre a nuove attività di analisi, mediante sistemi informatici di nuova generazione, tutti i file delle telecamere di videosorveglianza presenti nelle immediate vicinanze dei luoghi interessati dalla sparizione, acquisiti all’epoca del fatto ma anche di quelli nelle vicinanze dei luoghi abitualmente frequentati dai principali indiziati al fine di verificare gli alibi da essi forniti.
Il cerchio dunque, si sta stringendo sulle montagne di Barcellona Pozzo di Gotto, ove nell’Aprile 2021, in località Fondacarso, è stato rinvenuto un teschio di certa provenienza umana. Proprio in questi giorni il Carabinieri del RIS di Messina stanno concludendo gli ultimi esami di laboratorio per estrare il DNA e confrontarlo con il patrimonio genetico dei parenti dello scomparso. Le indagini dunque, sono state riaperte grazie “all’apporto di nuovi elementi investigativi” e già risultano indagate varie persone per l’uccisione e la soppressione del cadavere del Chiofalo.