Messina

Scoperti nel parco archeologico di Halesa Arconidea resti di una grande area termale romana

Due vani con pavimento a mosaico, un cortile con ali porticate e i resti di un impianto termale: è quanto emerso nell’area archeologica di Halesa Arconidea, a Tusa, a seguito della conclusione della quinta campagna di scavi condotta dall’Università di Palermo, in collaborazione con il Parco archeologico di Tindari e il Comune della cittadina in provincia di Messina.

Individuato un impianto termale tra i più grandi della Sicilia

«L’impianto termale venuto alla luce – ha detto l’assessore ai Beni culturali, Francesco Paolo Scarpinato – rappresenta un unicum in Sicilia per il ricchissimo apparato decorativo e per le dimensioni, pari a circa 800 metri quadrati, tra i più estesi dell’Isola».

Scoperto un complesso monumentale e nuovi tratti di fortificazioni

Gli scavi hanno portato alla luce anche un vasto complesso monumentale, fino ad ora ignoto, composto da un reticolo di strade, e un nuovo tratto di fortificazioni, utili per la ricostruzione di un nuovo assetto urbanistico della città ellenistica e romana.

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Previsti interventi di restauro e valorizzazione

«Considerata l’importanza dei ritrovamenti archeologici – ha detto Domenico Targia, direttore ad interim del Parco archeologico di Tindari – il sito sarà immediatamente oggetto di puntuali interventi di restauro conservativo e di messa in sicurezza, al fine di garantirne la valorizzazione e la fruizione»

L’archeologia subacquea si incontra a Ustica in ricordo di Sebastiano Tusa, tante le iniziative

L’archeologia subacquea italiana, celebra a Ustica, l’importanza degli itinerari archeologici subacquei. Il primo itinerario subacqueo archeologico del Mediterraneo, costruito ed inaugurato da Sebastiano Tusa, proprio nell’isola di Ustica.

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Questo primo itinerario subacqueo, creato a Ustica, è stato pensato per consentire ai subacquei di esplorare in modo sicuro i reperti archeologici sommersi, mantenendo un equilibrio tra accessibilità e conservazione del patrimonio culturale. Sebastiano Tusa era profondamente impegnato nella promozione di una forma di turismo archeologico sostenibile e nell’educazione alla tutela e valorizzazione del patrimonio sommerso, unendo scienza, cultura e storia.

L’inaugurazione

L’inaugurazione di questo percorso ha segnato una tappa fondamentale per la valorizzazione del Mediterraneo scrigno di tesori storici sommersi, facendo scuola e replicando altre iniziative simili in tutto il mondo.

 

La Seconda Rassegna del Mare intitolata a Sebastiano Tusa, tenutasi a Ustica, si è conclusa mettendo in luce la straordinaria partecipazione del pubblico, con un’affluenza di oltre 300 persone che hanno preso parte alle attività sportive e subacquee, e agli incontri e dibattiti pomeridiani, organizzati durante l’evento. Il successo di questa edizione testimonia il crescente interesse per le bellezze naturali e storiche di Ustica, che si conferma una meta di grande richiamo per gli appassionati di archeologia subacquea e sport acquatici.

La manifestazione

La manifestazione è stata organizzata dalla Fondazione Sebastiano Tusa, e sostenuta dall’Assemblea Regionale Siciliana, dall’Assessorato dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, dall’Assessorato per il Turismo Sport e Spettacolo, dall’Assessorato del Territorio e dell’Ambiente, dall’Assessorato delle Infrastrutture e della Mobilità, dalla Città Metropolitana di Palermo, dal Comune di Palermo e dal Comune di Partanna e da ARPA Sicilia. Ed è stata realizzata in collaborazione con l’Università di Palermo, la El Manar di Tunisi, la Fondazione Mont’e Prama di Cabras, con l’Area Marina protetta e con il Comune di Ustica e con Archeologia Viva.

Il ricordo di Sebastiano Tusa

Ustica è sempre stata nel cuore di Sebastiano – dice Valeria Li Vigni Presidente della Fondazione Sebastiano Tusa – per svariati motivi, che coinvolgevano la sua anima di archeologo preistorico e quella di archeologo subacqueo. La Rassegna a lui intitolata – continua la Li Vigni – è nata per concretizzare il suo desiderio di fare rivivere la Rassegna Internazionale delle attività subacquee, e per riprendere, attraverso un approccio interdisciplinare, le attività che dagli anni ‘60 si sono svolte in quest’isola nel cuore del Mediterraneo.

La rassegna del mare

La Rassegna del Mare, svoltasi nell’arco di cinque giorni, ha offerto agli ospiti un’esperienza unica per conoscere l’isola di Ustica in tutta la sua ricchezza storica e naturale, promuovendo la tutela del patrimonio culturale e ambientale. Tra le attività proposte, le passeggiate guidate alla scoperta del sito archeologico del Villaggio preistorico dei Faraglioni, e le visite alle grotte.
Il coinvolgimento dei giovani è stato un aspetto fondamentale della Rassegna con numerosi ragazzi impegnati nelle attività sportive offerte durante l’evento. Questa partecipazione attiva ha non solo animato le mattine, ma ha anche rappresentato un’opportunità per trasmettere valori di collaborazione e rispetto per l’ambiente, sviluppando una maggiore consapevolezza e passione per la tutela del patrimonio naturale e culturale.

Le iniziative

Si sono svolte lezioni di vela con la collaborazione della lega Navale Palermo, lezioni di canottaggio con la collaborazione dell’Associazione canottieri Mondello, lezioni di Mermaiding con la collaborazione dell’ASD Arcadia Apnea e lezioni di immersione subacquea con i diving dell’isola di Ustica.

Gli incontri

Gli incontri pomeridiani condotti dal giornalista Piero Prunetti, direttore di Archeologia Viva, hanno offerto un’importante piattaforma di confronto tra istituzioni, studiosi, archeologi, biologi, giornalisti, esperti professionisti, e operatori dell’isola. Sono stati trattati tre argomenti fondamentali. Il primo riguarda “Il Futuro della ricerca archeologica a Ustica”, con un focus sulla salvaguardia e valorizzazione del patrimonio locale. Si è discusso dell’importanza di investire in studi e progetti che possano rivelare ulteriori tesori nascosti e promuovere la storia dell’isola. Alla fine dell’incontro è stato conferito il premio per “Il Patrimonio Sommerso” al professore Gianfranco Purpura per la sua infaticabile ricerca nei nostri fondali che rappresenta un fondamentale punto di partenza per lo studio del nostro Patrimonio sommerso.

Gli argomenti

Il secondo argomento ha riguardato “La salvaguardia del paesaggio marino”, evidenziando le sfide e le opportunità per proteggere le risorse naturali e culturali del territorio. È stata sottolineata la necessità di educare la comunità e i visitatori sull’importanza di preservare l’ecosistema marino.

Infine, si è parlato della “Rete del Patrimonio subacqueo e del mediterraneo”, con particolare riferimento alla Carta di Ustica. Questo documento rappresenta un passo importante per la cooperazione tra le diverse realtà che operano nel settore della ricerca, replicabile nelle altre isole, mirato a garantire una gestione sostenibile, sulla tutela e valorizzazione del patrimonio materiale e immateriale di terra e sommerso.

In occasione degli incontri, hanno partecipato anche la giornalista Donatella Bianchi, componente del Comitato Scientifico della Fondazione Sebastiano Tusa, e il geologo e ricercatore del CNR, Mario Tozzi. Entrambi hanno sottolineato le priorità e le sfide attuali in un contesto di profondo cambiamento. Il Mediterraneo, un mare ricco di storie e cultura, oggi si trova ad affrontare questioni cruciali come il cambiamento climatico, l’inquinamento e la perdita di biodiversità. Questi problemi non solo minacciano l’ecosistema marino, ma anche il patrimonio culturale e storico delle comunità costiere. Bianchi e Tozzi hanno enfatizzato l’importanza di un approccio integrato che unisca la conservazione dell’ambiente alla valorizzazione delle tradizioni locali, garantendo un futuro sostenibile per il Mediterraneo e per le generazioni a venire.

Il premio

Quest’anno, il Premio della Cultura del Mediterraneo Sebastiano Tusa, è stato assegnato al Professore Luigi Fozzati, già Archeologo subacqueo del Ministero dei Beni e Attività Culturali e del Turismo. Questo riconoscimento celebra il suo significativo contributo alla valorizzazione e promozione del patrimonio culturale mediterraneo, sottolineando l’importanza di figure che si dedicano alla tutela e alla diffusione della cultura.

La presentazione del libro

La Rassegna del Mare Sebastiano Tusa, si è conclusa con la presentazione del libro “L’alito della Pantera” di Salvino Antioco; un racconto avvincente, alla ricerca di un sommergibile affondato durante l’undicesimo conflitto a largo delle coste siciliane; e la mostra fotografica “Le Rosalie di Ustica“ di Antonio Marras e Francesco Bellina,con l’intento di valorizzare il territorio e i personaggi che più rappresentano l’Isola. Uno sguardo agli usticesi, ai paesaggi marini, incontaminati, alla pesca, allo sviluppo di un’agricoltura consapevole. La mostra, frutto dell’incontro fortuito tra Francesco Bellina e Antonio Marras, cronaca di alcuni giorni di settembre in cui il designer e artista sardo ha incontrato il fotografo siciliano – nel luogo che quest’ultimo definisce casa – e ha vissuto con lui, in un set tanto itinerante quanto vivo, aperto e reale, è adesso diventata un progetto itinerante che, dopo Palermo e Ustica si trasferirà a Milano chiudendo la rete.

La regata delle aree marine

Inoltre, la Rassegna del Mare Sebastiano Tusa è coincisa con due importanti iniziative: la XIII Regata delle Aree Marine Protette, Palermo – Ustica, conclusa con l’arrivo e l’assegnazione del Trofeo Challenge Sebastiano Tusa e il progetto ART4SEA, con il partenariato della Fondazione Sebastiano Tusa, che ha coinvolto 8 artisti internazionali impegnati in una residenza artistica sull’isola, per la salvaguardia del mare e degli oceani.

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