Dopo la nomina del commissario straordinario dell’Asp di Messina Bernardo Alagna, si è insediato il nuovo direttore sanitario dell’azienda sanitaria provinciale Domenico Sindoni specializzato in allergologia, in medicina del lavoro ed igiene industriale e in sorveglianza medica per la radioprotezione, Sindoni ha ricoperto diversi ruoli nell’azienda sanitaria di Messina.
E’ stato direttore del presidio ospedaliero di Patti, poi direttore di quello di Barcellona Pozzo di Gotto, più volte direttore dell’unità di prevenzione e protezione, ed è già stato direttore sanitario dell’Azienda. “Sindoni oltre ad essere un dirigente che in passato ha svolto con professionalità e competenza ruoli apicali nel settore sanitario e nelle aziende ospedaliere – dice Alagna – è un profondo conoscitore dell’Asp di Messina. Avrà un compito delicato, quello di garantire e tutelare il diritto alla salute dei cittadini della provincia di Messina fornendo il miglior servizio possibile. Sono convinto sia la persona adatta a ricoprire tale ruolo”.
Sindoni succede quindi di qualche giorno la nomina del direttore generale. Bernardo Alagna si è insediato appena qualche giorno fa ed è stato nominato commissario straordinario dell’azienda sanitaria provinciale di Messina su decisione dell’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza.
“Rinnovo la mia disponibilità – ha precisato Alagna appena nominato – a lavorare con lo stesso impegno e abnegazione per l’azienda sanitaria, auspicando di lasciarci alle spalle presto i periodi bui e tornare alla normalità nei tempi più rapidi possibili. Stiamo lavorando per risolvere i problemi strutturali, organizzativi e gestionali dell’Asp di Messina, e poter progettare e costruire insieme per le nostre comunità un futuro di pronta ripresa e sviluppo e adeguata assistenza sanitaria in tutta la provincia”.
Si arriva al cambio dei vertici in seguito ad una storia molto tribolata partita già dal dicembre scorso con la nomina da parte dell’assessore Razza di una commissione d’inchiesta sulla gestione dell’Asp di Messina. Tutto iniziò quando persero la vita 34 anziani della casa di riposo “Come d’Incanto” a causa di un focolaio di covid19, durante il primo lockdown. In quell’occasione furono sollevati molto dubbi sulla gestione della struttura sanitaria in relazione all’emergenza coronavirus.