È un’operazione di prevenzione dal rischio esondazioni mai effettuata in passato quella che la Regione Siciliana, attraverso la Struttura contro il dissesto idrogeologico, si appresta a compiere nella città di Messina dopo avere stanziato complessivamente oltre 8 milioni di euro. Circa 80 i torrenti sui quali si interverrà lungo tutto il loro percorso, ma anche sulle foci, con opere di pulizia e ripristino dei muri d’argine. I lavori saranno assegnati a breve con quattro bandi emanati dagli uffici di piazza Ignazio Florio.
I corsi d’acqua che attraversano la città dello Stretto
Si tratta dei corsi d’acqua che da nord, al confine con il Comune di Villafracanca, attraversano la città dello Stretto fino a dove comincia il territorio di Scaletta Zanclea, sul lato sud. Dal Gallo al Giampilieri, sono tutte aste torrentizie potenzialmente pericolose a causa degli alvei oramai soffocati da detriti e vegetazione e, in tanti casi, con sponde inesistenti e comunque insufficienti ad arginare i momenti di piena. Già in passato, come nel 2009, gli effetti degli straripamenti furono devastanti, con fiumi di fango a seminare distruzione e morte.
Prima gara in dirittura d’arrivo
Uno dei quattro bandi, che fissa la data di scadenza delle offerte al prossimo 27 ottobre, riguarda, in modo specifico, interventi su una decina di torrenti tombati e sulle rispettive vasche di calma che si trovano nel centro città: da viale Giostra a viale Boccetta, da viale Europa a viale Sazzi e viale Tommaso Cannizzaro. I termini fissati per partecipare alle altre tre gare sono invece, rispettivamente, il 25 e 31 ottobre, e il 7 novembre.
Primo finanziamento per il torrente Acquavena
E’ notizia del mese scorso che la Regione ha finanziato, attraverso la struttura contro il dissesto idrogeologico, i lavori di messa in sicurezza del torrente Acquavena a Spadafora. Le risorse messe a disposizione dagli uffici di piazza Ignazio Florio ammontano a tre milioni e 100 mila euro e coprono anche la quota di cofinaziamento che sarebbe dovuta arrivare dalla rete ferroviaria italiana dopo la sottoscrizione di un protocollo d’intesa nel lontano 1999. Ciò ha permesso di accelerare i tempi per porre fine a una situazione che spesso in passato ha provocato forti rischi e pesanti disagi. Le violente esondazioni del corso d’acqua tengono in apprensione un’intera comunità dal 1996. Il torrente Acquavena tracimò anche nel 2010 e nel 2011 e, in ultimo, nell’estate del 2020 quando un fiume di fango travolse diverse autovetture, mandando in tilt la viabilità.
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