Si moltiplicano le aggressioni al personale di Polizia Penitenziaria del reparto di Barcellona Pozzo di Gotto. A renderlo noto è il segretario nazionale di Pol.Giust. Francesco Scaduto che ritiene non più sopportabile tale situazione per i poliziotti penitenziari barcellonesi e che senza urgenti e consistenti incrementi di organico difficilmente si potrà ovviare a tale trend.

Due aggressioni negli ultimi due giorni

“Solo negli ultimi giorni due sono state le aggressioni che hanno comportato un ulteriore depauperamento del già scarno organico e queste situazioni purtroppo sono diventate una costante per Barcellona dove sono arrivate due sezioni per detenuti e detenute con problematiche psichiatriche”.

“Infatti – prosegue Scaduto – se già è difficile ed impegnativo ovviare alle criticità di un normale istituto penitenziario per contenere quelle di detenuti con problemi psichiatrici lo sforzo della polizia penitenziaria diviene immane”.

Scaduto conclude: “È necessario ovviare per tempo e celermente, soprattutto adesso che vi sono corsi per neo agenti e prossimamente quello per Ispettori. In caso di assenza di tangibili provvedimenti questa O. S. non esclude nel prossimo futuro la necessità di scendere in piazza per sollecitare la politica e sensibilizzare l’opinione pubblica”.

I sindacati organizzano protesta a Caltagirone per il 10 maggio

Intanto, la Confederazione sindacati penitenziari (Con.si.pe) ha indetto per il 10 maggio una manifestazione di protesta davanti al carcere di Caltagirone nel Catanese per “sollecitare la politica e portare a conoscenza dell’opinione pubblica lo stato in cui versa il reparto di Polizia Penitenziaria dell’istituto”. In una lettera inviata, tra gli altri, al capo del Dap Carlo Renoldi il presidente del Con.si.pe Domenico Nicotra sottolinea che “tra le innumerevoli criticità che sono state rappresentate alcune meritano necessariamente di urgenti e non più procrastinabili correttivi per evitare che la situazione possa degenerare sino ad arrivare al collasso”, segnalando “l’inadeguatezza dell’organico di Polizia Penitenziaria ridotto illo tempore dalla ormai famosa Legge Madia, i cui effetti deleteri sono stati ulteriormente acuiti dalla prossima apertura di un nuovo padiglione detentivo”.

Per Nicotra “inoltre l’assenza di poliziotti con il ruolo di Sovrintendenti obbliga il reparto a ricorrere all’esiguo numero di Assistenti Capo per assicurare le funzioni di Preposto, incidendo ulteriormente sulla forza lavoro del già esiguo numero di Agenti – Assistenti”.

Ed aggiunge: “Anche le unità femminili del Corpo meritano di essere incrementate per poter disimpegnare le attività connesse ai colloqui per garantire la sicurezza e per assicurare alle pochissime unità presenti il godimento dei diritti soggettivi. In ultimo anche il numero degli Ispettori è assolutamente sottodimensionato con evidenti ripercussioni nei delicati processi di lavoro che in un Istituto Penitenziario regolano tutte le attività trattamentali e di sicurezza”.