Percepiscono il reddito di cittadinanza e nel frattempo sono destinatari di misure cautelari. Non comunicato però nulla all’Inps e continuano a percepire il sussidio nonostante la legge che regola l’erogazione dell’indennità lo vieti. A scoprire tutto i carabinieri di Messina che hanno denunciato 7 persone. E’ venuto alla luce che nonostante avessero avuto dei provvedimenti cautelari non avevano dichiarato nulla. Ovviamente perchè probabilmente consci che avrebbero perso il sussidio. Oltre 60 mila euro, è stato calcolato dai militari dell’Arma, la somma che hanno incassato negli ultimi due anni.
Gli approfondimenti
Gli approfondimenti sono partiti dai carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Messina insieme ai colleghi del locale nucleo ispettorato del lavoro. E’ stata data esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo, emesso dal Gip del tribunale di Messina su richiesta di quella Procura della Repubblica, nei confronti di 7 cittadini messinesi, accusati di indebita percezione del reddito di cittadinanza.
L’avvio dell’indagine
L’indagine, avviata di iniziativa nell’ambito della campagna dell’Arma dei carabinieri per il contrasto all’indebita percezione del sussidio sociale, ha consentito di documentare le responsabilità degli indagati. In tutti i casi sarebbe stato omesso di comunicare, ai fini della revoca o della riduzione del beneficio, le misure cautelari a cui erano sottoposti o altri provvedimenti di detenzione, adottati dall’autorità giudiziaria nei loro confronti o di familiari. Ad essere state accertato l’incasso, che si presume sia indebito, in un periodo tra il 2020 e il 2021, per oltre 61 mila euro.
Tempestivi accertamenti
Il provvedimento, grazie ai tempestivi accertamenti portati avanti congiuntamente dal nucleo investigativo e dal locale nucleo ispettorato del Lavoro, ha impedito un danno erariale più cospicuo. Si tratta comunque del parziale esito di una manovra, finalizzata alla prevenzione, ricerca e repressione degli illeciti nello specifico settore, attuata attraverso l’analisi capillare della documentazione redatta dai numerosi soggetti destinatari di misura cautelare o da loro familiari conviventi, mirata alla concessione del reddito di cittadinanza.
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