Il sindaco di Mazzarrà Sant’Andrea Carmelo Pietrafitta risponde alle parole del deputato Galluzzo intervenuto sulla questione dell’incendio alla discarica di contrada Zuppà, chiedendo un protocollo d’intesa antimafia
La replica di Pietrafitta
“Mio malgrado, in questo delicato momento, pur non avendo tempo e volendo risparmiare le mie energie fisiche e mentali per tutelare la mia cittadinanza e quella di un intero comprensorio, mi tocca rispondere al comunicato stampa dell’Onorevole Galluzzo che, evidentemente, non ha trovato argomenti validi e attuali da tirare fuori di fronte alle mancanze della Regione Siciliana nei riguardi della discarica di Mazzarrà Sant’Andrea e ha preferito buttarla su un tema scontato e ormai anacronistico, alla luce dell’evoluzione degli eventi”, dice Pietrafitta.
“Ricordo a me stesso, ma a questo punto anche all’Onorevole Galluzzo, che la discarica è chiusa dal 2014. Non capisco, stanti così le cose, a cosa possa servire, nel concreto, la firma di un protocollo d’intesa antimafia. Evidentemente l’Onorevole Galluzzo non è aggiornato della questione e per lui il tempo si è fermato”
Quali dovrebbero essere i soggetti chiamati a firmare questo fantomatico protocollo d’intesa? L’Onorevole Galluzzo non sa di cosa parla e non sa neppure che la competenza della messa in sicurezza della discarica è passata ormai da diversi anni alla Regione Siciliana che lui, come deputato regionale, rappresenta.
Il polo impiantisco
Veniamo adesso al Polo Impiantistico. Si tratta di un progetto a regia regionale. Infatti il soggetto proponente è la SRR società a totale partecipazione pubblica, i cui soci sono infatti 57 comuni. Le SRR sono state istituite proprio dalle legge regionale 9 del 2010 e tra i loro compiti vi è anche quello di realizzare gli impianti di trattamento dei rifiuti. Il progetto del Polo Impiantistico e quello della messa in sicurezza hanno due codici amministrativi distinti: polo impiantistico Cp1310, messa in sicurezza discarica Cp 2153. A dimostrazione del fatto che le due procedure camminano su piani paralleli e che uno non esclude l’altro.
Ricordo inoltre che la gestione della discarica non è del Comune di Mazzarrà Sant’Andrea, ma della fallita Tirrenoambiente, società in liquidazione, che è fallita con un credito di 60 milioni di euro da parte dei Comuni che conferivano nella discarica di Contrada Zuppà. E, mentre succedeva questo, la politica dov’era? Cosa ha fatto la politica negli anni per evitare che si arrivasse a questa situazione incredibile?
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