Il Consiglio dei ministri ha deliberato la proroga per sei mesi dello scioglimento dei Consigli comunali di San Cataldo (CL) e Mistretta (ME). E’ quanto si legge in una nota al termine del Consiglio dei ministri.
Il 26 marzo del 2019, il Consiglio dei ministri, su proposta dell’allora Ministro dell’interno Matteo Salvini, aveva deliberato lo scioglimento dei Consigli comunali di San Cataldo e Mistretta affidandone la gestione a una Commissione straordinaria per un periodo di diciotto mesi.
Inoltre, “in considerazione della necessità di completare l’azione di ripristino dei principi di legalità all’interno delle amministrazioni comunali”, il Consiglio dei ministri aveva contestualmente deliberato la proroga per sei mesi dello scioglimento dei Consigli comunali di Cassano all’Ionio (CS), Isola di Capo Rizzuto (KR) e Petronà (CZ), già sciolti per accertati condizionamenti da parte della criminalità organizzata.
Lo scioglimento del Comune di Mistretta per 18 mesi era scaturito da una relazione della commissione prefettizia che per mesi aveva indagato su possibili ingerenze della criminalità organizzata. La commissione era stata nominata dopo l’operazione “Concussio” culminata nell’aprile del 2018 con l’arresto del consigliere comunale Vincenzo Tumbarello e di Giuseppe Lo Re, indicato come esponente di un gruppo legato alla “famiglia” mafiosa di Pietro Rampulla, l’artificiere dell’attentato di Capaci a Giovanni Falcone. Tutto era cominciato dopo un appalto per il restauro e il recupero di alcune opere della Fiumara d’arte.
Un’impresa piazzatasi al secondo posto aveva ottenuto dal Tar l’assegnazione della gara e per affrettare la consegna dei lavori aveva preso contatti prima con Lo Re poi con Tumbarello. Da loro i titolari dell’azienda avrebbero ricevuto la richiesta di una tangente di 35 mila euro. Era seguita una denuncia, quindi l’indagine della Dda di Messina e la nomina di una commissione prefettizia ed il processo davanti al tribunale di Patti.
Anche lo scioglimento del consiglio comunale San Cataldo per 18 mesi era scaturito da un’inchiesta antimafia. I commissari prefettizi, nominati sempre nel 2018, all’indomani dell’operazione “Pandora” sul connubio mafia ed imprenditoria, avevano lavorato per analizzare l’andamento della pubblica amministrazione.
Nel corso dell’operazione “Pandora” condotta dai carabinieri, e coordinata dalla Dda di Caltanissetta, erano emerse gravi forme di infiltrazione mafiosa nella gestione del servizio di rimozione dei rifiuti solidi urbani presso il Comune.
Il Consiglio dei ministri, stamane, ha disposto anche lo scioglimento per mafia del consiglio comunale di Partinico.