I precari Covid della provincia di Messina si uniscono in un comitato per trovare soluzioni alla propria situazione lavorativa. Prevedono incontri con rappresentanti istituzionali.
Si tratta dei lavoratori impegnati nell’emergenza Covid di Messina e provincia e si sono riuniti nel salone delle Bandiere del Comune di Messina per costituirsi in Comitato. “La decisione si è resa necessaria – dicono – per difendere e tutelare le professionalità che si sono spese durante il lungo periodo dell’emergenza in prima fila senza però, per vari motivi tecnici, essere ammessi alle garanzie che una legge ad hoc ha invece previsto per altre figure, mediche “e non”, alle quali sarà consentita una stabilizzazione in un sistema sanitario territoriale che oggi palesa oggettive difficoltà nel riscontrare adeguatamente le esigenze del territorio”.
Sono tante” le categorie interessate e rimaste fuori dalla tutela di legge: collaboratori e assistenti amministrativi, assistenti tecnici informatici, informatici, educatori, tecnici della prevenzione, ingegneri, assistenti sociali e protezione civile. Professionalità ormai integrate nella macchina amministrativa e sanitaria che tuttavia, il 31 dicembre prossimo, con la scadenza del contratto, dovrebbero lasciare definitivamente l’impiego dopo quasi due anni di sacrifici. Il Comitato Precari Emergenza Covid di Messina, con la propria costituzione, ha quindi deciso di “accompagnare lo sforzo di tanti attori politici, sindacali e sociali che vedono nello smantellamento totale di una organizzazione ormai rodata, il pericolo di un grave passo indietro”.
Si tratta di quasi 3000 persone già integrate e consolidate. Il Comitato ha quindi già avviato contatti con altre analoghe realtà provinciali siciliane e sono in elaborazione proposte “concrete”, capaci di superare il vaglio della legislazione regionale e nazionale, da portare, nei prossimi giorni, all’attenzione del governo nazionale, di quello regionale, dell’intera deputazione messinese e del neoassessore regionale alla Salute Giovanna Volo. “Non resteremo in silenzio – concludono i componenti del Comitato – chiediamo il massimo supporto di tutta la classe politica e dei cittadini, Noi vogliamo continuare a lavorare e renderci utili per la nostra comunità contribuendo a migliorare la “sanità” e rendendola sempre più vicina alla persona, così come abbiamo fatto in questi ultimi 19 mesi”.