Due esposti alla Procura della Repubblica di Roma e all’Autorita’ Anticorruzione contro il progetto di far rinascere il Ponte sullo stretto. li ha presentati il Wwf su alcuni rilevanti aspetti riguardanti i rapporti contrattuali e gli iter autorizzativi dell’opera, nel giorno in cui il responsabile dell’ufficio relazioni istituzionali del Wwf Italia, Stefano Lenzi, interviene su “La Storia infinita del Ponte” al convegno promosso dalla Fondazione Basso e dalla Fondazione Culturale Responsabilita’ Etica “Grandi opere – utilità pubblica, regole del gioco e rischi per la democrazia”.
Il Wwf si sofferma tra l’altro su tre diversi aspetti e momenti principali della storia di un’opera che avrebbe dovuto sorgere in una delle aree a più elevato rischio sismico del Mediterraneo, in una zona interamente inserita nella Rete Natura 2000, tutelata dall’Europa: 1. Il Wwf ricorda come la gara per la progettazione definitiva ed esecutiva del ponte venne assegnata nel 2005 al GC Eurolink con un maxiribasso di 500 milioni di euro rispetto al costo indicato nel bando (4,4 miliari di euro), offerta considerato anomala dall’unico altro diretto concorrente (Astaldi) che allora presento’ un ricorso al Tar, poi ritirato), mentre tutti gli altri grandi colossi europei dell’edilizia (gli spagnoli di Entracanales Cubiertas e gli austriaci di Strabag AG) si ritiravano; 2.
Il Wwf segnala come nel 2009 furono redatti e stipulati dall’allora commissario governativo Pietro Ciucci (allora anche presidente Anas e amministratore delegato della SdM SpA) atti aggiuntivi al contratto originario del 2006 tra SdM SpA e il GC Eurolink in cui venne aggiornato il costo originario dell’opera e venne introdotta una discutibile clausola che faceva scattare un indennizzo del 5% del costo dell’opera dopo che fossero trascorsi, senza risposte, 540 giorni dalla semplice consegna da parte del GC a SdM SpA del progetto definitivo, ancora privo di tutte le valutazioni e i pareri della pubblica amministrazione; 3.
Il Wwf ricorda come, nonostante il progetto definitivo presentato dal GC Eurolink nel 2011 fosse stato considerato dalla Commissione di Valutazione di Impatto Ambientale gravemente lacunoso, tanto da farle richiedere 230 integrazioni, la stessa Commissione, a conclusione di un Parere di ben 239 pagine su tutte le mancanze contenute nel progetto, decide clamorosamente che “allo stato non si puo’ esprimere una valutazione”. Una storia infinita quella del ponte sullo Stretto di Messina a cui il Wwf chiede sia messa fine.