Il Ponte sullo Stretto non collegherà solo Calabria e Sicilia ma completerà la Rete transeuropea dei trasporti che va da Palermo fino alla Scandinavia. Il Parlamento Europeo ha inserito l’opera nella rete TEN-T, la rete dei grandi collegamenti europei da Sud a Nord della Comunità dando il via libera alla riforma della rete di trasporto trans-europea, con 565 voti a favore, 37 contrari e 29 astenuti.
Non sono mancate le reazioni dal mondo politico che si spacca sul Ponte. Da un lato chi accoglie la notizia positivamente, dall’altro le critiche.
Il sottosegretario di Stato al Mit, il ministero Infrastrutture e trasporti, Tullio Ferrante, sottolinea: “L’approvazione da parte del Parlamento Europeo delle nuove linee guida per lo sviluppo della rete transeuropea di trasporto è un’ottima notizia per l’Italia. Della rete Ten-T, infatti, fanno parte opere fondamentali per il nostro Paese e anche per l’Europa, come il Ponte sullo Stretto di Messina. Il Parlamento europeo promuove il nostro progetto, basato su quello elaborato sotto la guida del presidente Silvio Berlusconi, che potrà quindi accedere ai finanziamenti europei”.
Ferrante prosegue: “Un passaggio estremamente positivo sul piano politico, che rinnova il nostro impegno per realizzare un’infrastruttura strategica per la crescita e la modernizzazione del Paese: il Ponte sullo Stretto sarà presto realtà. Come Governo continueremo a lavorare per ampliare sempre più le possibilità di finanziamento di opere strategiche per l’Italia e parti integranti della rete Ten-T”.
“Bene l’ok da parte del Parlamento europeo alle linee guida della Rete transeuropea dei trasporti (Ten-T), che includono anche un aspetto relativo allo Stretto di Messina, permettendo così di accedere ai finanziamenti europei. Tra i punti, si aggiunge infatti al cosiddetto corridoio ‘Scandinavo-Mediterraneo’ un ‘collegamento fisso o un ponte’ per collegare Villa San Giovanni a Messina. Un tassello importante nella giusta direzione portata avanti con forza dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini e dalla Lega”. Così in una nota il senatore siciliano Nino Germanà, vicepresidente del Gruppo Lega e segretario in commissione Trasporti a Palazzo Madama.
Apprezzamento anche dall’europarlamentare della Lega/Gruppo ID, Annalisa Tardino: “Con il voto finale di oggi del Parlamento europeo sulle reti TEN-T, la Sicilia è centrale, grazie agli emendamenti che hanno incluso l’anello della Sicilia meridionale dimenticato nella proposta iniziale”.
Inoltre, la componente della Commissione Trasporti e Turismo, ha sottolineato: “Sono soddisfatta del risultato raggiunto nel testo votato oggi in Aula che ha incluso le modifiche che ho proposto in fase negoziale insieme alla delegazione Lega per il Sud e per la Sicilia, in particolare l’inserimento nella rete globale dell’anello Sud in Sicilia che collega Caltanissetta con i porti di Agrigento-Licata-Gela-Pozzallo-Siracusa e dell’inclusione del porto marittimo di Empedocle”.
Un altro importante successo secondo Tardino è stata la “conferma dell’inserimento del Ponte sullo Stretto di Messina nel corridoio Scandinavo-Mediterraneo, nonché l’inserimento di nuovi nodi urbani, tra cui Catania, Messina, Siracusa, per cui si prevede l’obbligo di adottare un piano per la mobilità urbana sostenibile. Con questi emendamenti la Sicilia trova la sua centralità in una proposta che è ambiziosa e che punta a rendere l’Europa sempre più connessa per essere in grado di competere a livello globale nelle sfide commerciali future”.
Tardino conclude affermando che “abbiamo lavorato congiuntamente con il Ministro Matteo Salvini su questa riforma, noi in Parlamento e lui in sede di Consiglio, riuscendo a integrare nello sviluppo delle reti infrastrutturali una parte della Sicilia che era stata colpevolmente dimenticata. L’area del Mediterraneo è già oggi cruciale per le rotte commerciali, va quindi integrata e sviluppata con investimenti decisi sulle infrastrutture per aiutarne la crescita economica”.
“Il via libera da parte del Parlamento europeo alle linee guida aggiornate per lo sviluppo della Rete transeuropea dei trasporti (Ten-T), che comprende ufficialmente anche il Ponte sullo Stretto di Messina, è un’ottima notizia per la nostra comunità nazionale e per chi, la stragrande maggioranza degli italiani, ritiene questa infrastruttura indispensabile per lo sviluppo del Paese e del Mezzogiorno. Nel documento approvato dal Pe c’è un esplicito riferimento a un ‘collegamento fisso o un ponte’ per collegare Calabria e Sicilia nel corridoio ‘Scandinavo-Mediterraneo’.
L’Europa sostiene il progetto del governo Meloni e incita l’Italia ad andare avanti nel perseguire la realizzazione di questa grande opera.
Chissà cosa diranno i signori del ‘no’: quelli che ideologicamente si oppongono da decenni al Ponte sullo Stretto e quelli che dopo aver preso i voti invocandolo adesso cambiano inspiegabilmente opinione preferendo la logica oscurantista a quella che invece ci proietterebbe in un futuro pieno di opportunità”. Così Matilde Siracusano, sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento e deputata messinese di Forza Italia.
Sul fronte dei contrari Cateno De Luca, leader di Sud chiama Nord che annuncia una manifestazione nella città dello Stretto per giovedì 25 aprile alle 17. A Torre Faro, nei pressi del Pilone, al locale La Pinnazza.
Questo lo slogan della manifestazione: “LiberiAmo Messina dal Ponte di Matteo Verdini”. Annunciata la presenza anche il sindaco di Messina Federico Basile il cui intervento insieme a quello del leader di Sud chiama Nord Cateno De Luca è previsto alle 19. In caso di condizioni meteo avverse, l’incontro si svolgerà nella sala Colapesce del Capo Peloro Hotel.
“Nel corso del question time il ministro Ciriani non ha saputo fornire mezza risposta ai cittadini siciliani e calabresi su un progetto, quello del ponte sullo Stretto, che ad oggi fa acqua da tutte le parti. Meloni e Salvini si divertono a giocare con la vita delle persone: l’ostinazione con cui gli abitanti dello Stretto vengono ripetutamente bypassati su quest’opera è agghiacciante. A panzane si aggiungono panzane: dopo l’odierno inserimento del ponte sullo Stretto nel corridoio europeo TEN-T, oggi la destra insiste con lo spot ingannevole in base al quale all’opera sarebbe arrivato l’ok definitivo dall’Unione Europea”. Così in una nota la deputata siciliana del M5s Daniela Morfino.
L’esponente 5 Stelle prosegue: “È chiaro che non è così: far credere agli italiani che l’Europa sia pronta a foraggiare miliardi per un’opera che non ha ancora un progetto esecutivo e il cui costo è indefinito, è una presa in giro colossale. Nelle carte sin qui depositate manca ogni stima sui singoli capitoli di spesa, non ci sono le previsioni di traffico – le tabelle presentano incomprensibili geroglifici – e mancano tutta una serie di analisi sugli impatti ambientali, sui rischi relativi a terremoti ed erosione costiera, e non è ancora certo al 100% nemmeno che i treni possano passare sul ponte caro – ma solo da un anno e mezzo – a Salvini. Manca soprattutto una cosa: la serietà, quella che il governo non ha mai avuto da quando ha rimesso in piedi il carrozzone Stretto di Messina Spa”.
“Il governo Meloni continua con i suoi ‘faremo, vedremo, supporteremo ISPRA’: è evidente che lei, ministro Ciriani, non ci ha dato alcun tipo di garanzia sull’espressione di un parere favorevole in tempi così ristretti su un’opera così impattante e importante per il nostro Paese. Qui stiamo parlando di 239 richieste di integrazione documentale. Ciò significa che del Ponte sullo Stretto non esiste nemmeno un progetto, questo è poco più di un’idea perché 239 richieste di integrazioni, nei fatti, sono un progetto che dovete fare”. Il vicecapogruppo M5s alla Camera Agostino Santillo in replica al ministro Ciriani nel corso del question time.
Santillo continua: “Tra l’altro voglio evidenziare come manchino approfondimenti in materia di impatto ambientale, in materia di scenari sismici, in materia di maremoti. Stiamo parlando della zona di Messina, che è una delle zone a più alta pericolosità sismica al mondo, per non parlare poi dei costi. Come si fa a dire che un’opera che non ha un progetto costi al massimo 14 miliardi? Noi ci chiediamo perché stiate correndo come dei pazzi. Contro a un muro andrete a sbattere, anche perché sembra quasi che il motivo sia una faida interna, perché Salvini deve per forza di cose dimostrare di avere preso di più alle prossime elezioni europee rispetto a Forza Italia. È questo il motivo, una marchetta elettorale? Allora, noi vi diciamo una cosa: c’è una priorità sulle infrastrutture ferroviarie in Italia e sapete quale è? È quella di elettrificare il 27% rimanente di infrastrutture che non lo sono, come andare a raddoppiare i binari del 54% delle ferrovie che è a binario unico, oppure state aspettando che il Ministro Salvini domani mattina si svegli e voglia realizzare un bel ponte tra Napoli e Ischia? Che cosa farete, lo asseconderete anche in quel caso? Fermatevi e assumetevi le vostre responsabilità magari avviando una seria riflessione in tema di mobilità e di trasporti nel nostro Paese”.