La vicenda del giovane Elia Natoli, al quale lo scorso 27 luglio è stata immobilizzata la gamba fratturata con una scatola di cartone per mancanza di immobilizzatori monouso, continua a far discutere. Dopo le polemiche dei giorni scorsi, sono scattati i primi provvedimenti disciplinari nei confronti dei vertici sanitari dell’ospedale Barone Romeo di Patti. La responsabile facente funzioni del pronto soccorso, Rosaria Barone, è stata rimossa dall’incarico. Procedimenti disciplinari in arrivo anche per il direttore sanitario del nosocomio e per la caposala dell’area emergenza. L’Azienda Sanitaria Provinciale di Messina ha avviato le indagini per fare chiarezza sull’accaduto e la Regione Sicilia ha chiesto ulteriori approfondimenti.

Le indagini dell’ASP

Nel mirino ci sarebbero l’assenza del materiale sanitario necessario, l’organizzazione del pronto soccorso e dell’intero ospedale, e le motivazioni che hanno spinto i medici a ricorrere alla scatola di cartone per immobilizzare l’arto fratturato. “Stiamo facendo tutte le verifiche e gli approfondimenti del caso” ha dichiarato il direttore generale dell’Asp di Messina, Giuseppe Cuccì, da poco insediato. “Questo è stato un caso isolato – ha precisato – Mancavano gli immobilizzatori monouso ma c’erano le stecche rigide e le bende elastiche”. Resta da capire perché, nonostante la disponibilità di altri presidi, i medici abbiano utilizzato un rimedio di fortuna.

Le criticità all’ospedale

Da tempo i cittadini protestano per i disservizi al nosocomio pattese. “Da quattro anni chiediamo alla Regione e all’Asp di restituire dignità a questa struttura, ma non siamo mai stati ascoltati” lamenta Carmelina Lipari, presidente del comitato “Aretè” che difende l’ospedale. Anche il sindacato Cgil vuole vederci chiaro, pur scaricando le responsabilità sul personale medico e infermieristico, che “opera in condizioni critiche”. Tra le maggiori difficoltà evidenziate da Cuccì c’è la carenza di organico, soprattutto al pronto soccorso. Nonostante le rassicurazioni, il nosocomio pattese sconta da tempo le lacune di un’organizzazione sanitaria regionale deficitaria. Manca ancora il reparto di Ortopedia, nonostante le promesse di attivarlo entro l’anno.

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