Orrore al cimitero monumentale di Francavilla di Sicilia, Approfittando del suo ruolo di custode del cimitero monumentale di Francavilla di Sicilia nel Messinese, un dipendente comunale avrebbe sottratto loculi alle famiglie aventi diritto facendo firmare documenti che attestavano la cessione ma spacciandoli per altro, e poi li avrebbe rivenduti a prezzi dai 3500 ai 5000 euro ciascuno per ospitare altri defunti.
Con questa accusa la Guardia di Finanza di Taormina ha arrestato e portato ai domiciliari l’ex custode del cimitero. Si tratta di Tindaro Scirto a cui è stata notificata l’ordinanza di custodia cautelare degli arresti domiciliari emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Messina, Maria Militello.
Secondo gli investigatori, sfruttando la funzione pubblica rivestita e con l’aiuto di altri indagati – tra i quali figurano funzionari comunali, un medico dell’A.S.P. di Messina, operai edili nonché parenti di alcuni defunti – avrebbe organizzato e gestito la compravendita.
In particolare, i militari delle Fiamme Gialle hanno scoperto come in più occasioni che Scirto, dietro il pagamento di compensi dai 3.500 ai 5.000 euro, avesse indebitamente simulato la compravendita di spazi destinati ai defunti, approfittando anche della buona fede degli aventi diritto, facendo loro firmare alcuni documenti che consentivano di disporre dei luoghi di sepoltura a favore degli eredi di altri defunti.
In altre circostanze l’arrestato, secondo la Finanza, si faceva promotore dell’ampliamento di loculi già esistenti,
in totale assenza delle prescritte autorizzazioni, previste anche per le aree sottoposte a vincoli architettonici.
L’inchiesta riguarda anche altre persone ed altre ipotesi di reato. In particolare gli indagati avrebbero spostato dal cimitero monumentale a quello di più recente costruzione un defunto per disporre di più spazio a disposizione da riutilizzare.
In un caso, per rendere disponibile per la nuova sepoltura la tomba occupata dal precedente defunto, sarebbe stato compiuto un gesto che fa orrore solo a pensarlo. I resti del malcapitato sarebbero stati riposti in una semplice busta di plastica lasciata all’interno della tomba, poi fatta occupare da un altro soggetto. Analoga sorte per le spoglie mortali di altre persone le cui generalità venivano cancellate dalle originarie stele marmoree.
Per nascondere queste operazioni il custode falsificava inoltre i registri cimiteriali ed i verbali di estumulazione e tumulazione.
I finanzieri hanno constatato come il principale indagato sfruttasse la conoscenza del luogo di culto e dei suoi frequentatori per individuare i loculi o le tombe che difficilmente sarebbero state reclamate da eventuali eredi e che il cimitero monumentale venisse considerato più prestigioso di quello di più recente costruzione.
Complessivamente sono stati denunciate 17 persone, tra cui, oltre al custode e ai suoi collaboratori, alcuni familiari di defunti che avevano pagato la indebita somma per assicurare ai propri cari una sepoltura nel cimitero monumentale e due funzionari del comune di Francavilla di Sicilia precedentemente addetti al servizio cimiteriale. Uno di questi ultimi, con funzioni di vigilanza e controllo sulle operazioni connesse alle attività di sepoltura, è
stato proposto dal predetto Sostituto Procuratore per la misura dell’interdizione dai pubblici uffici, unitamente al citato precedente custode.
I reati contestati ai vari soggetti indagati sono: corruzione ed istigazione alla corruzione, abuso d’ufficio, violazione di sepolcro, vilipendio e sottrazione di cadavere, ricettazione, falso ideologico nonché esecuzione di lavori su area sottoposta a vincolo architettonico senza autorizzazioni