Cinema, teatro, televisione, arte e moda, ecco Marina Suma come non l’avete mai conosciuta prima: eclettica artista partenopea che esordisce e trionfa a soli 20 anni nel grande schermo con “Le occasioni di Rosa (vince un David di Donatello come attrice protagonista), proseguendo la carriera cinematografica con oltre una ventina di film a cavallo tra gli Ottanta e i Novanta, passando per il teatro e per per poi approdare – una decina d’anni fa al suo debutto nel campo della moda coi suoi monili in cartapesta “Leni”, che la consacrano a tutti gli effetti una delle più originail e apprezzate artiste del panorama nazionale e internazionale.
Tralasciando il film cult ‘Sapore di mare”, ve la raccontiamo nella prima delle quattro puntate a lei dedicate, esplorando nei meandri del suo caleidoscopico universo dei gioielli d’arte.
E’ proprio nel suo celeberrimo banchetto di Lingua, nell’Isola di Salina (sua terra d’adozione) che ogni estate fa tappa fissa , esponendo orecchini, collane, bracciali, corone di fiori e i cappelli Lanapesta, che racchiudono sempre i colori del mare, della terra, di rossi tramonti e di suggestive lune argentate.
Racconta la Suma – “molti anni fa ho studiato in una scuola specializzata l’antica tecnica della cartapesta e ho cominciato a realizzare i miei monili; si tratta di accessori che spaziano dalle forme circolari a quelle più squadrate e dopo essere state realizzate con certosina pazienza, vengono dipinte a mano e poi assemblate tramite svariate strisce in tessuti preziosi e cordoncini di stoffa”.
L’effetto è simile a quello di uno spettacolo di giochi d’artificio, chi passa da quella piazzetta nel cuore di Lingua (dal semplice viandante al turista in cerca di accessori originali) resta incantato e non riesce a fare a meno di toccare con mano questi fantasiosi pezzi d’arte dai colori e dalle forme più disparate.
“Ci sono grandi orecchini di forma circolare screziati di blu e azzurro, arancio tramonto e verde, ma anche oro, nero e argento”- Apprezzate da un pubblico proveniente da ogni parte del mondo, in mostra tantissime collane in stoffa e cartapesta, anche qui le forme e i colori spaziano dal circolare allo squadrato.
“I miei pezzi sono irregolari – prosegue Marina Suma – questo gli conferisce unicità e li rende arte pura. Ma in questa mecca dell’arte, si trovano anche aureole di luce costruite assemblando fiori, cartapesta e selezionati lembi di stoffa sapientemente annodata. “Si possono utilizzare per adornare chiome fluenti o come strizzacollo”. Marina ad esempio le indossa tra i capelli e il suo look ricorda a tratti quello di Frida.
“Le ultime arrivate sono le collane ‘fiori del mare” – prosegue l’artista – fili di stoffa annodati con pezzi di cartapesta, un mix di colori in cui immagino il mondo creativo, ma anche quello in generale, un’unione di etnie tra amore e mille abbracci”. A guardarli tutti insieme formano delle cascate di colore che è impossibile non notare, non indossare e non restarne contagiati di gioia.
L’arte di Marina non si ferma qui, l’attrice infatti dipinge da qualche anno anche su grandi panelli, le sue storie astratte, il tutto dopo aver conseguito l’ennesimo attestato che l’ha vista impegnata in una scuola di pittura sulla stoffa per due anni.