Controlli serratissimi fin dal casello autostradale. Giardini si prepara alla manifestazione contro il G7.
L’atmosfera in città è spettrale in attesa del corteo che percorrerà il lungomare proprio mentre i potenti della terra tireranno le fila dei due giorni di vertice. I negozi sono chiusi e in molti hanno deciso di blindare le proprie attività commerciali con delle spranghe di legno.
C’è paura a Giardini, ma i timori, stando almeno al primo atto formale del controvertice ovvero la conferenza stampa di presentazione del corteo, sembrerebbero del tutto infondati. Secondo gli organizzatori non dovrebbero essereci più di 3.500 persone in piazza.
“La gente non deve aver paura – ha ripetuto più volte Gianmarco Catalano, della rete No G7 – il clima di tensione è stato creato ad arte contro di noi nel tentativo di spostare l’attenzione dei media e non parlare dei temi veri: il potere dei grandi, la militarizzazione di tutta la costa ionica che va avanti da mesi, il cimitero e l’ospedale chiusi, la fame del mondo, la morte dei migranti. Il G7 passerà e sul terreno resteranno tutti i problemi di questa terra”.
Intanto, però, una cinquantina di attivisti appartenenti a gruppi e centri sociali di Napoli, diretto a Giardini Naxos per partecipare alla manifestazione ‘No G7’, programmata alla 15 di oggi, è stato bloccato da Polizia e Guardia di Finanza a Villa San Giovanni (Reggio Calabria). La perquisizione ha avuto esito negativo, ma i controlli hanno fatto emergere che una decina di loro ha pregresse denunce dopo avere partecipato a manifestazioni. “Siamo qui dalle sette – racconta uno di loro – non ci restituiscono i documenti, bloccandoci e impedendoci quindi di prendere il traghetto e raggiungere la Sicilia”.
A Catania stamattina, da una nave della TTTLine partita ieri da Napoli, è sbarcata una cinquantina di attivisti de centro sociale ‘Insurgencia’. Al loro arrivo sono stati tutti perquisiti dalla polizia. La procedura si è svolta regolarmente e senza intoppi. Il gruppo si è poi mosso in corteo verso la vicina piazza Alcalà, cantando lo slogan ‘Andremo a Taormina…’, dove c’era il concentramento dei manifestanti e il punto di partenza dei bus per Giardini Naxos.
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