Diciamoci la verità, per quanto la situazione sia assolutamente drammatica e sia necessario intercevenire, per legge non ci sono le condizioni per dichiarare lo stato di emergenza per le baracche di Messina. L’assurda vicenda abitativa e igienico sanitari va risolta ma serve, forse, una legge speciale, come si fece per i Sassi di Matera (ma erano gli anni ’60 e ’70, forse era più semplice) solo per fare un esempio. La Protezione civile non può considerare emergenza una situazione cristallizzata da decenni causata probabilmente da inefficienze, distrazioni, errori, strafottenze.
Ma adesso che c’è un sindaco che vuole affrontare la situazione(nel bene o nel male De Luca ha sollevato il tema) il problema rischia di diventare più politico che pratico. E agita i rapporti fra il governo di Nello Musumeci a Palrmo e quello gialloverde a Roma anche se los contro sembra focalizzato con l’area pentastellata del govrno e con la Lega in silenzio.
“Il ‘no’ del governo nazionale allo stato di emergenza per la baraccopoli di Messina è dettato dalla legge, Musumeci lo sa benissimo, eviti quindi di giocare scaricabarile e di prendere in giro i siciliani e pensi alle mille cose che potrebbe e dovrebbe fare per la Sicilia e per Messina, mentre non fa praticamente nulla. Se continua così, nessuno potrà togliere al suo governo il marchio di peggiore esecutivo della storia” dicono i deputati regionali messinesi, Antonio De Luca e Valentina Zafarana, rispondendo alle affermazioni di Musumeci sulla mancata dichiarazione dello stato di emergenza per le baracche della città dello Stretto. Parlano i deputatid el territorio per difendere una scelta dettata dalle norme ma certament impopolare
“Tanto lui, quanto il sindaco di Messina – dice Antonio De Luca – sapevano benissimo che non c’erano i presupposti di legge per ottenere la dichiarazione dello stato di emergenza. Questo status, infatti, può essere dichiarato solo al verificarsi o nell’imminenza di calamità naturali, oppure per eventi connessi all’attività dell’uomo, che per intensità ed estensione devono essere fronteggiati con immediatezza di intervento con mezzi e poteri straordinari”.
“Musumeci – conclude De Luca – si adoperi piuttosto per fare qualcosa di concreto per Messina, facendo eseguire i lavori individuati da oltre un anno per la messa in sicurezza del litorale sud che in questi giorni è devastato dalle mareggiate per colpa dei ritardi del suo governo e trasferisca i fondi che la città attende dagli anni ‘90 per risanare il suo territorio. Faccia qualcosa invece di lamentarsi sempre, perché, se ancora non l’avesse compreso, mentre lui si lagna Messina affonda, nel vero senso della parola”.
“Musumeci – dice la capogruppo all’Ars, Zafarana – mente sapendo di mentire e finge di meravigliarsi per una ‘no’ inevitabile che cerca di cavalcare per coprire i suoi innumerevoli fallimenti che , purtroppo, sono sotto gli occhi di tutti, rifiuti e sanità in primis. La smetta una volta per tutte di prendere in giro i siciliani e si assuma le responsablità dei suoi innumerevoli disastri, a Messina e in tutto il resto dell’isola. L’Ars ha approvato una miriade di nostre mozioni che impegnano il suo latitante esecutivo ad azioni finora totalmente ignorate, si concentri su questo piuttosto che cercare di distrarre ed ingannare i cittadini, che, ormai, hanno imparato a conoscerlo”.
Ma da Palermo e da Messina non sembrano intenzioni a digerire il no così come è. Dopo il no della Protezione civile nazionale allo stato di emergenza per le baracche messinesi, il deputato regionale di “Diventerà Bellissima” Pino Galluzzo interpella il Movimento 5 Stelle: “Ci chiediamo com’è possibile che un movimento politico rappresentato da svariati deputati nazionali e regionali nonché da sottosegretari provenienti proprio da questo territorio, e con sette consiglieri comunali in città, non muova un dito per Messina, a dispetto delle tante dichiarazioni di intenti. Eppure, lo stato di grave degrado in cui versa una parte della città è sotto gli occhi di tutti. Condivido la posizione del presidente Musumeci e l’impegno del nostro governo regionale, che non a caso ha disposto un’Agenzia per il risanamento. Messina non può più aspettare – conclude Galluzzo –. I colleghi pentastellati, che fanno opposizione all’Ars ma governano in Parlamento, non si voltino dall’altra parte. L’emergenza di Messina è ormai condizione permanente: occorre andare tutti nella stessa direzione, se davvero si vuole dare un futuro a questa terra”.
Troverà la politica di oggi la forza per una legge speciale?
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