“In questo momento c’è profondo dolore per la morte della giovane Lorenza Famularo ed esprimo ai familiari mio cordoglio. Ci sono inchieste in corso e sarà l’occasione per stabilire se ci sono state responsabilità. Attendiamo gli esiti”. Così l’assessore alla Salute della Regione Siciliana, Ruggero Razza, a Lipari sulla morte della 22enne deceduta dopo essere stata visitata nel locale ospedale. L’assessore Razza si è recato in Municipio dove ha la giunta Giorgianni e alcuni consiglieri e successivamente in ospedale per sentire i medici. Il nosocomio è presidiato da cittadini di Lipari da una settimana. Domani è previsto l’arrivo nell’isola degli ispettori inviati dal ministero della Salute e componenti della commissione regionale alla Sanità.
La commissione ispettiva arriverà domani per verificare presunte responsabilità da parte di operatori sanitari e medici che hanno assistito la giovane eoliana.
Anche l’Ars invierà domani una propria commissione guidata dalla presidente La Rocca Ruvolo, che sul caso di Lorenza ha convocato in audizione il direttore generale dell’Asp di Messina La Paglia, il sindaco di Lipari Giorgianni e l’assessore alla Salute Razza. Un vertice a cui prenderanno parte i rappresentanti del comitato di protesta che si è insediato per chiedere giustizia dopo la tragedia che ha strappato alla vita la 22enne.
“Vogliamo risposte concrete sui problemi della sanità – annuncia il sindaco Giorgianni – oppure organizzeremo eclatanti manifestazioni di protesta e potremmo anche arrivare ad un clamoroso sciopero generale”.
“Sono qui per migliorare la situazione all’ospedale di Lipari. A partire dal potenziamento dell’organico dei medici” ha aggiunto Razza.
“Ieri – ha aggiunto – ne abbiamo anche discusso nella giunta di governo insieme al presidente Nello Musumeci e c’è la volontà politica di rendere meno disagiata questa struttura. Un primo provvedimento lo abbiamo preso e riguarda il contributo per le partorienti delle isole minori siciliane. Per la riapertura del punto nascite – ha sottolineato l’assessore – non dipende da noi ma dal governo nazionale. Faremo delle valutazioni con il ministero della Salute perché queste sono zone disagiate e deve essere riconosciuto il diritto alla salute. E la presenza dei medici dovrà essere garantita”.
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