Due capoturno di 47 e 55 anni sono rimasti coinvolti stamattina in un incidente nella Raffineria di Milazzo. Lo rendono noto il segretario provinciale dell’Ugl di Messina, Tonino Sciotto, e il reggente della Federazione chimici Maurizio Petrella.
Una manichetta di acqua calda ha ceduto investendo i due operai che, secondo le prime ricostruzioni, stavano assistendo alla bonifica di una pompa di carico.
“Per fortuna – dicono i due segretari – gli operai non sono in pericolo di vita (l’ustione non supera il 40% del corpo), ma saranno trasferiti ugualmente presso il Centro ustioni di Palermo per ulteriori accertamenti, in quanto a Catania non c’è posto. Nel frattempo si trovano all’ospedale di Milazzo in attesa del tampone”.
Purtroppo non sono infrequenti gli incidenti sul lavoro.
Lo scorso 7 settembre, un uomo, 50 anni di Favara (in provincia di Agrigento), è stato salvato appena in tempo dai medici dell’ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento dove era stato trasferito, dopo un incidente sul lavoro, in gravissimo stato di shock emorragico.
L’uomo era caduto su una grande lastra di vetro e un frammento gli si era conficcato alla radice della coscia destra in corrispondenza del gluteo.
Il paziente è stato affidato all’equipe dell’unità operativa complessa di Chirurgia vascolare, coordinata dal direttore del reparto, Leonildo Sichel, e composta da Antonella Di Gregorio e Debora Perricone. Grazie alla collaborazione di Vincenzo Lo Bosco, Carmen Liuzzo e Paolo Sgarito, nella veste di rianimatori, oltreché degli infermieri di sala operatoria Luigi Butticé, Patrizia Mallia e Giuseppe Licalzi, l’equipe è riuscita a riparare le due lesioni vascolari.
Lo scorso mese di agosto, a Valguarnera, in provincia di Enna, è accaduta una tragedia sul lavoro.
Un muratore di 62 anni è morto dopo essere precipitato da un balcone sul quale stava eseguendo dei lavori.
Sul luogo, chiamati dai vicini, sono intervenuti i carabinieri. Inutile l’arrivo dell’elisoccorso, l’uomo era già deceduto.
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