La procura di Roma ha avviato formalmente un’inchiesta dopo un esposto depositato qualche giorno fa dalla segretaria del Pd Elly Schlein, dal segretario di Sinistra Italia Fratoianni e dal deputato di Avs (Alleanza Verdi e Sinistra) Angelo Bonelli in cui si chiede ai magistrati di indagare sulle attività di progettazione e realizzazione dell’infrastruttura.
L’incartamento, tuttavia, è rubricato come modello 45: senza indagati o ipotesi di reato. Il procuratore capo Francesco Lo Voi lo ha affidato al pool di magistrati che si occupano dei reati contro la pubblica amministrazione.
Lega compatta nel sostenere il progetto ed il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini commenta polemicamente quanto accaduto. Il Carroccio è compatto e va all’attacco: “Il Pd e la sinistra sono contro le opere pubbliche, il lavoro e lo sviluppo del Paese. Si dimostrano nemici dell’Italia – l’accusa – Le loro minacce non ci fermeranno. Continuiamo a lavorare per sbloccare e completare tutte le opere ferme da troppo tempo”.
Lo stesso Salvini sottolinea: “Finché mi fate fare il ministro vado in ufficio per fare le opere pubbliche che servono a questo Paese e non saranno la sinistra, qualche giudice o qualche giornalista di sinistra a farmi paura”
I firmatari dell’esposto, “Ministro, ponte non è solo tua esigenza politica”
Dal canto loro due dei firmatari della denuncia, Bonelli e Fratoianni, tornano ad attaccare il leader del Carroccio.
“Ministro, il ponte non è un diritto, è solo una tua esigenza politica – taglia corto il co-portavoce di Europa Verde e deputato di Avs –. I diritti che chiedono gli italiani a gran voce sono quelli di avere ferrovie che funzionano, una sanità che funziona, scuole che non vadano a pezzi, costruire depuratori (quelli che mancano al sud)”.
Per il segretario di Sinistra Italiana “Salvini, e con lui la Lega, reagisce con troppo nervosismo alla notizia dell’apertura dell’inchiesta. Noi abbiamo soltanto chiesto una cosa semplice e sacrosanta che ci sia piena trasparenza su una grande, gigantesca opera come il Ponte». Italia Viva critica invece chi ha promosso l’esposto perché è un metodo che «evidenzia la debolezza e la povertà di argomentazioni tecniche di chi li presenta”.
La denuncia “Società non ha reso pubblici documenti su entità progetto”
Nelle nove pagine di denuncia su cui i pm della Capitale sono chiamati ad indagare, i denuncianti chiedono chiarezza sul perché la Società Stretto di Messina Spa abbia “ritenuto di non rendere pubblici documenti fondamentali per l’entità del progetto e le procedure”. In particolare nell’atto d’accusa dei tre leader dell’opposizione si afferma che la società “ha opposto più volte diniego alle richieste di fornire” ai denuncianti “sia la relazione di aggiornamento al progetto, che l’atto negoziale, nonostante un componente del comitato scientifico avesse pubblicamente affermato di aver reso pubblica la suddetta relazione”.
Per i parlamentari il rifiuto “della SdM Spa, che con il decreto viene costituita quale società in house, di consegnare documenti espressamente previsti dal decreto impedisce di esercitare un diritto ed un’azione di controllo e verifica. La SdM Spa si è rifiutata di consegnare l’atto negoziale che consentirebbe di verificare in quanto tempo la società Webuild ha raggiornato un progetto complesso, vecchio di 12 anni”.
Ora gli inquirenti dovranno decidere come procedere l’indagine. Affidare delega alla polizia giudiziaria e procedere ad eventuali iscrizioni nel registro degli indagati.
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