stamane la conferenza stampa del M5S

Incerta la sorte dell’ospedale Piemonte: “La legge non lo salva”

Si è svolta stamane la conferenza stampa indetta dal Movimento 5 Stelle siciliano riguardo le sorti dell’Ospedale Piemonte di Messina. La deputata Valentina Zafarana, intervenuta questa mattina nella Sala Ovale del Comune della Città dello Stretto, fa luce sulla cortina di fumo che riguarda il passaggio dei locali dal Piemonte all’Irccs, e sulle menzogne dette sino ad oggi dai politici del Messinese.

Il testo di legge tornerà in Aula a Palazzo dei Normanni tra un paio di giorni, giovedì 7 gennaio, ed è bene precisare che l’Irccs non è una struttura pubblica non essendo inserita nell’elenco delle strutture del servizio sanitario regionale.

“Abbiamo votato contro la legge 24 per non renderci complici di un’operazione che è completamente immobiliare, – afferma la parlamentare Zafarana – l’emendamento Formica, infatti, consente un’espropriazione dei locali del Papardo senza indennizzo”. “Paradossalmente, – aggiunge la Cinquestelle – tra qualche anno potremmo trovare al posto del Piemonte un centro commerciale o appartamenti di qualsiasi tipo; non ci sono le tutele legislative necessarie per scongiurare questo pericolo”.

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Secondo la Zafarana, “i deputati stanno facendo solo terrorismo psicologico”; la legge 24, infatti, impone al manager del Papardo-Piemonte di mantenere i migliori livelli di assistenza del pronto soccorso e dei reparti correlati, “quindi la smettano di dire che l’ospedale chiuderà senza il decreto attuativo”. “In nessun modo – continua Zafarana – questa legge salva l’ospedale Piemonte. Piuttosto salva l’Irccs, e ci spieghino come lo stesso potrà fare pronto soccorso”.

La parlamentare, durante la conferenza, parla a latere anche della proposta di comodato d’uso avanzata da D’Alia; “per fare un comodato d’uso – dice – non c’è bisogno di una legge. E, comunque, l’Udc non ha presentato alcun emendamento che andasse in questa direzione finora, si sono pure svegliati troppo tardi”.

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I Cinquestelle adesso hanno anche predisposto una lettera pubblica indirizzata a tutta la cittadinanza messinese; così scrivono:

Cari messinesi,

una cortina di fumo avvolge il destino dell’ospedale Piemonte, fumo creato per nascondere il triste banchetto dei partiti che stanno mettendo a rischio la salute dei cittadini.
Al M5S il compito, come sempre, di diradare il fumo, di svelare la verità e di comunicare ai cittadini ciò che coloro che si autoproclamano “salvatori del Piemonte” stanno tramando nelle segrete stanze del potere, compreso chi oggi cerca di rifarsi una rinnovata verginità politica.

Doveva veramente chiudere i Piemonte? La risposta è NO.
Il decreto Balduzzi lo qualificava come ospedale di primo livello e quindi avrebbe potuto mantenere tranquillamente un pronto soccorso generale e i reparti correlati.

Cosa vuol dire salvare il Piemonte per il Movimento 5 Stelle?
Mantenere il pronto soccorso pubblico e i reparti correlati in centro città.
La legge di accorpamento non assegna la gestione del pronto soccorso, non dice chi pagherà le prestazioni sanitarie e non garantisce che il pronto soccorso rimarrà nel centro della città.

Può l’IRCSS fare pronto soccorso? NO, almeno fino ad oggi.
Non essendoci altri precedenti in Italia, chi ci rassicura, in assenza di pronunciamenti scritti da parte del Ministero della Salute, che l’IRCSS possa svolgere funzioni ospedaliere generali? E se anche venissero attribuite per legge regionale, l’IRCSS è ad oggi privo di personale specialistico.
Chi ci assicura che il pronto soccorso gestito dall’IRCSS sia egualmente efficiente e funzionale? In caso di nuove assunzioni, con quali soldi, con quale tipologia di contratto, con quali procedure esse avverranno? Tutte domande legittime, a cui i Salvatori del Piemonte per legge non hanno dato risposte, se non vaneggiando di soluzioni impossibili in base alle leggi nazionali.

Rischia anche l’ospedale Papardo? SI
Il ministero ci dice che non si possono, per legge, togliere immobili al Papardo e regalarli all’IRCSS perché altrimenti si metterebbe in pericolo anche questo ospedale. I nostri emendamenti servono a tutelare l’ultimo ospedale pubblico rimasto in città per evitare che si verifichi un nuovo “caso Margherita” ed un nuovo “caso Piemonte”.
Potrebbe essere un’operazione immobiliare in favore dell’IRCSS?
Nessuno ha il diritto di vedersi trasferire immobili, che servono per servizio sanitario generale e che nel “trasferimento” perderebbero la destinazione sanitaria.

Il pronto soccorso chiuderà se l’Assemblea Regionale Siciliana non adotta soluzioni in tempi brevi? NO.
I deputati non facciano biechi e vergognosi ricatti dicendo che se non si approva tutto quello che vogliono loro, si chiude tutto. Il manager Vullo, poi, non faccia il loro gioco e rispetti e applichi la loro legge di accorpamento (legge regionale 24/2015) che gli impone di mantenere la migliore funzionalità dell’ospedale Piemonte con il Pronto soccorso. La fretta serve solo a creare aborti giuridico-amministrativi.

Perché ci opponiamo a questa operazione?
I cittadini hanno il diritto di sapere con chiarezza quali saranno le sorti del proprio ospedale. Ci opponiamo alle mistificazioni e vogliamo trasparenza. Chiediamo che il decreto attuativo venga preparato con modalità partecipative e alla luce del sole in modo che non si realizzi quello che è il nostro più grande terrore, cioè che quella che era partita come operazione di salvataggio dell’ospedale Piemonte si trasformi nel salvataggio dell’IRCCS, che se deve avvenire non si può certo realizzarsi a danno dell’ospedale del centro cittadino.

Cosa proponiamo:
Cari concittadini, è una vergogna che dopo lo scempio del Margherita, la città di Messina non abbia un ospedale dell’ASP in città. Noi proponiamo, se proprio manca una volontà politica di mantenere il Piemonte come azienda autonoma, che esso venga assorbito all’ASP di Messina. Ci chiediamo se il manager Sirna sia in grado di accorparlo all’ospedale di Taormina, in modo da offrire alla città un servizio ospedaliero pienamente funzionale, efficiente e rispettoso di tutte le leggi vigenti. Forse questa soluzione non piace ai deputati che si autoproclamano salvatori della città.
La città è stanca di pressappochismo, di arroganza, di incompetenza, bugie e mancata programmazione.

In aula all’ARS il Movimento Cinque Stelle agirà e voterà avendo come unico obiettivo la tutela della salute dei cittadini.

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